Una delle cose più deprecabili di questa campagna elettorale biscegliese per le comunali è l’incredibile proliferare di liste (ben 34!), che già suscitano un moto di ripulsa nella maggioranza degli elettori. Lungi dall’essere un positivo allargamento della partecipazione, in realtà questo fenomeno rappresenta  una perversione della democrazia”. Esordisce così Franco Napoletano, candidato sindaco alle prossime amministrative di maggio, commentando l’alto numero di candidati al consiglio comunale per questa tornata elettorale.

“Siamo al cospetto di diverse centinaia di candidati, che, per cinque lunghi anni, si sono completamente disinteressati delle vicende comunali ed oggi, improvvisamente, scoprono l’interesse verso la Cosa Pubblica. Vanità, onanismo elettorale di chi si trastulla con il proprio nome sulle liste e si bea delle foto sui santini?”, si domanda ironico Napoletano. “Probabilmente c’è anche questo, ma le motivazioni appaiono più complesse. Innanzitutto, le troppe liste sono un’invenzione ed un trucco, già da alcune campagne elettorali a questa parte, del candidato sindaco Francesco Spina, tanto vituperato, quanto imitato dai suoi detrattori”.

“Spina, dopo avere sbandierato 18 liste, ha dovuto ridurre le sue pretese a 14 liste, ma dopo avere assoldato truppe dalla Legione Straniera in quel di Molfetta. Sia ben chiaro, la maggior parte di quelle liste sono vuote, come ampiamente verificato nelle precedenti competizioni. Il Sindaco uscente Angarano, per non essere da meno, ne propone 11 ed il già Vice Sindaco Fata, alter ego di Spina, che sostiene di essere per bene, si ferma ad 8”, affonda Napoletano. “Lo scrivente,andando controcorrente, si accontenta di proporne solo una, quella de Il Faro, allestita in pochi giorni e non negli ultimi due-tre anni”.

“Con tutte queste liste da un lato si mira a coprire le debolezze dei candidati sindaci, che senza tante liste scoprirebbero di avere pochissimi consensi personali. Dall’altro ad ingenerare nell’opinione pubblica il convincimento che quel candidato sindaco, con tutte quelle liste, sia destinato sicuramente a vincere la competizione (mha!), anzi, abbia già vinto (boom!). Infatti, di Spina, mediamente, la gente non ne parla benissimo; di Angarano, il giudizio è fortemente negativo per come ha amministrato in questi anni; mentre Fata non accende di certo gli entusiasmi”, si legge nel comunicato stampa. 

“Gli elettori sovente mostrano una memoria corta e non ricordano che Napoletano nel 1998 vinse con sole due liste, a riprova del fatto che le liste contano, ma le persone dei candidati sindaci contano molto di più D’altronde, non a caso la legge ha introdotto il voto disgiunto: l’elettore può votare per il parente o l’amico, ma anche per un candidato sindaco diverso da quello del parente o dell’amico. In tutta sincerità, è stato proprio il voto disgiunto la forza del candidato Napoletano”, riflette il candidato sindaco.

“Almeno al primo turno, perché al ballottaggio, quando c’è arrivato, non c’è mai stata partita, in quanto nell’uomo contro uomo e senza le liste, Napoletano non ha mai avuto avversari. Il vero problema della moltitudine delle liste ve ben oltre la vanità, il provincialismo ed i trucchi dei candidati sindaco. Avrei voluto un rinnovamento della classe dirigente, un affacciarsi sulla scena politica ed amministrativa di nuovi ed autorevoli soggetti della società cosiddetta civile, che avessero il coraggio di assumersi delle responsabilità, come sindaco e non solo come consigliere, verso il bene comune. Non è stato possibile e con il nuovo che non avanza il vecchio ceto politico sta sempre là, rapace, pronto a raggiungere il tornaconto personale di chi vuole fare il sindaco a tutti i costi. Non avrei voluto candidarmi, ma, in tutta franchezza, se i candidati sono Spina, Angarano o Fata, rispetto a costoro credo di poter dare ancora molto e di più alla nostra Città”, conclude Napoletano.