“Le gravi accuse pubbliche rivoltemi dall’Avvocato Francesco Spina prima con la sua pagina social di Facebook e poi con un articolo mirato inviato a tutte le testate giornalistiche elettroniche della città, hanno coinvolto a loro insaputa, e ciò me ne dispiace tanto, sia il Sindaco di Bisceglie che il datore del mio lavoro”. Esordisce con queste parole in una nota Piero Innocenti, replicando a quanto affermato dal consigliere comunale di opposizione (leggi qui).

“La vicenda per sua natura propria avrà certamente un seguito in ambiti diversi, ma, è sufficiente al momento smentire ogni diffamante accusa rivoltami – sottolinea Innocenti – senza tuttavia tralasciare l’amara considerazione di essere diventato un incubo ricorrente per chi mi cita e mi accusa di ogni cosa da più tempo. Occorre fare chiarezza e dire ad esempio che i lavoratori, a differenza di chi è da più tempo incaricato a svolgere mansioni di segreteria alla Regione Puglia al costo di 1500 euro mensili, pagati dalla contribuzione IRPEF dei cittadini Pugliesi, può accedere per proprio diritto a permessi di assenza. Così è accaduto nel caso di specie, esattamente al fine di provvedere ad un bisogno della mia salute e alla necessità di assistere un collega per altrettanta condizione derivante da infortunio. L’atteggiamento è certamente maldestro – prosegue – figlio di quella stessa presuntuosa arroganza che si scatena contro chiunque non si allinei ai suoi scopi e che avversa con disdicevoli invettive e continue offese politiche da più tempo il Sindaco, da tutti conosciuto come un galantuomo e persona per bene.

“Questo modo di fare produce gli stessi danni di un elefante in una cristalleria vista anche l’azione temeraria e intempestiva rivolta anche nei riguardi non già di una società qualunque, ma, dell’attuale gestore del Servizio Igiene. Cosa abbia significato e motivato la chiamata in causa della GREENLINK, azienda interessata, proprio a Bisceglie, al bando comunale ad evidenza pubblica dell’affidamento milionario del servizio igiene, bisognerebbe domandarlo a chi ne ha turbato la tranquillità aziendale, accertando possibilmente le aderenze, gli interessi ed i collegamenti con un mondo certamente non sconosciuto. Al Sindaco, alla città e al mio datore di lavoro chiedo scusa – conlcude Piero Innocenti – se per causa mia devono subire e sopportare le diffamanti accuse che mi sono state rivolte, ai miei concittadini e ai giornali locali chiedo, invece, di verificare i rimborsi che la politica regionale elargisce da più tempo per attività di segreteria a coloro che filano come Berta di notte e moralizzano di giorno”.