“Quanto accaduto giovedì, durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Bisceglie, induce ad alcune doverose riflessioni”. Lo ha affermato il consigliere comunale di opposizione Vittorio Fata a margine di una riunione della massima assise contrassegnata da momenti decisamente surriscaldati. “Ho cercato di immedesimarmi in un cittadino biscegliese intento a seguire lo svolgimento dei lavori e in tutta sincerità non comprendo davvero quale sia l’utilità di alzare i toni ad ogni costo. Non rimarcherò ulteriormente le divergenze rispetto ad un’amministrazione dalla quale sono stato sempre distante, a differenza di chi, in occasione del turno di ballottaggio, ha chiesto al suo elettorato di votare per Angarano. Non vorrei che si trascurasse questo passaggio, tutt’altro che secondario”.

“Sono preoccupato per la piega che ha assunto, in alcune fasi, il dibattito politico a Bisceglie: l’eccessivo e talvolta pretestuoso ricorso ai cavilli non è utile in alcun modo alla soluzione dei problemi. Penso sia opportuno che tutti contribuiscano a moderare i termini, rientrando nella dialettica – anche aspra ma sui contenuti – senza esacerbare gli animi” è l’opinione di Fata. “Il reciproco riconoscimento istituzionale tra componenti dell’assemblea elettiva e funzionari pubblici, il rispetto delle persone e dei ruoli che rivestono sono valori fondanti, imprescindibili e indispensabili per mantenere il confronto su un terreno di serenità ed efficacia: torniamo a discutere degli interessi della comunità, per il bene esclusivo della città”.

“È chiaro che quest’amministrazione, per una serie di concause, non possa affrontare temi di lunga progettualità e sia al capolinea. Bisceglie merita di essere governata come un buon padre gestisce la sua famiglia, con oculatezza e quel pizzico di intraprendenza tipica delle imprese sane. Una squadra pronta all’ascolto e all’azione ma soprattutto aperta alle sollecitazioni del tessuto socioeconomico. L’epoca dei “guru” è già alle spalle, la stagione dei tuttologi e dei leader solitari è finita da un pezzo e i biscegliesi, per fortuna, ne sono perfettamente consapevoli. Moderare i toni significa far emergere i contenuti, le idee, la qualità e la lungimiranza dei percorsi amministrativi che si intendono avviare: di tutto questo, con determinazione e concretezza, nel rispetto di ciascuno, mi auguro si riprenda subito a discutere nell’aula del consiglio comunale e nella città”.