“Di quanti e quali apparati è composto il sistema di videosorveglianza comunale? Quanti reati o infrazioni sono stati, ad oggi, intercettati? Libera il futuro lo ha chiesto al Comune attraverso una istanza di accesso civico. Le risposte, seppur parziali, ci preoccupano”, scrive così Vincenzo Arena, presidente del Movimento Libera il futuro a proposito del tema sicurezza in città.

Il sistema cittadino di videosorveglianza è composto da circa 100 apparati di cui circa 70 rientranti nel sistema in dotazione alla Polizia locale e meno di 30 in dotazione ad altre forze dell’ordine.
Nel 2022 sono stati estratti poco meno di 50 frame video-immagine e intercettati 20 reati/infrazioni, non è dato sapere di che tipo. Ogni telecamera ha intercettato la bellezza di 0,20 reati in un anno!
Sembriamo un’isola felice. E invece sono all’ordine del giorno roghi e furti di auto, danneggiamenti e atti vandalici contro i beni pubblici e culturali, abbandono indiscriminato di immondizia, spaccio di droga, fuochi di artificio non autorizzati”, sostiene Arena.

Ci sono intere zone della nostra città ampiamente scoperte. Il Centro storico è dotato di impianti di videosorveglianza solo in alcuni punti periferici (piazza Castello, Via Colombo, Via Frisari, Via Trento e Via Tupputi), in piazza Duomo e via Cardinale Dell’Olio. Nel resto dell’area del borgo antico non ci sono telecamere. Anche le periferie della città sono ampiamente sprovviste di apparati. In alcuni punti della città in cui sembrano esserci (come il Bastione San Martino o Largo Largo Purgatorio), ci pare in realtà dai dati ricevuti che siano mancanti; ci chiediamo: i dispositivi in quelle aree sono spenti e non ancora attivi?”, prosegue nella nota stampa il presidente Arena.

“Pur apprezzando lo sforzo di potenziamento numerico degli apparati, avvenuto negli ultimi anni – scrive Arena – questi dati confermano una situazione esplicita:
– le aree più esposte a fenomeni di criminalità diffusa sono poco presidiate e non vi è alcuna visione di presidio sistemico e strategico del territorio;
– visti i numeri dei reati intercettati, sembra ampiamente insufficiente il servizio di monitoraggio dei flussi video dei dispositivi. Servirebbe una control room dedicata per rendere funzionale ed efficace la rete di controllo
“.

E in conclusione: “Alle porte delle elezioni tutti sbandierano promesse su sicurezza e controllo della città. Molti che hanno governato e si candidano a governare soltanto adesso si svegliano e si accorgono che il centro storico è terra di nessuno. Libera il futuro da mesi avanza proposte concrete, numeri alla mano, su questi e altri temi (https://www.liberailfuturo-bisceglie.it/prima-le-idee/bisceglie-sicura-e-antimafia/). Speriamo che la città apra gli occhi. Presto ce ne sarà occasione…”.