Le scuole in Puglia restano aperte, ma le famiglie potranno chiedere di applicare ai figli la didattica a distanza. Resta, quindi, in vigore l’ordinanza 413 dello scorso 6 novembre con la quale il presidente della Regione Michele Emiliano ha superato l’ordinanza precedente, la n 407 del 28 ottobre, che aveva decretato la chiusura degli istituti scolastici.

Il Tar della Puglia ha così respinto il ricorso del Codacons Lecce e di due gruppi di genitori salentini, spiegando che l’ordinanza contro cui avevano fatto causa (la n. 407 del 28 ottobre) è stata in effetti superata dal Dpcm del 3 novembre e dalla successiva ordinanza regionale del 6 novembre.

“Tale provvedimento”, scrive il presidente della Terza sezione del Tar, Orazio Ciliberti, “non è stato oggetto di specifica contestazione con motivi di ricorso aggiunti, quindi non è stato messo in discussione”. Pertanto il provvedimento resta valido fino a quando era stato stabilito, vale a dire fino a giovedì 3 dicembre. L’opzione relativa a se mandare i bambini a scuola o chiedere la didattica a distanza resta dunque a discrezione delle famiglie.

“Sono molto soddisfatto dell’ordinanza cautelare del Tar di Bari che ha legittimato la Didattica integrata digitale anche nelle scuole del ciclo primario come disciplinata dall’ordinanza n. 413 attualmente in vigore. Con questa ordinanza è infatti consentito, su richiesta delle famiglie, di contemperare il diritto allo studio con il diritto alla salute degli studenti e delle loro famiglie”, ha affermato Michele Emiliano.

“Con l’Ordinanza 413 la scuola deve mettere a disposizione di tutti gli alunni la Did, per rispettare il diritto di chi ne fa richiesta. Ci tengo a precisare che il Tar non ha affatto intaccato la legittimità della precedente ordinanza (la 407) avendone rilevato esclusivamente la sopravvenuta inefficacia perché emanata prima dell’ultimo dpcm“, aggiunge il governatore pugliese, “La questione è puramente tecnica. La Regione Puglia, anche dopo l’emanazione del nuovo dpcm, mantiene pieno il potere di tutelare la salute pubblica con provvedimenti temporanei che possano riguardare anche la scuola, come ha già fatto in concreto con l’ordinanza 413 attualmente vigente. Il dpcm può quindi essere derogato dai Presidenti di regione con provvedimenti più restrittivi”.

Lo spirito di collaborazione col Ministero della pubblica istruzione e la stretta osservanza del diritto“, spiega Emiliano, “ci ha portato ad una buona soluzione che nel dialogo tra le parti potrà essere ulteriormente migliorata“.