La petizione “Bisceglie, una discarica a cielo aperto” è stata protocollata al comune di Bisceglie lo scorso 15 marzo dopo circa due mesi di campagna e 1139 firme raccolte. L’iniziativa nata sul gruppo Facebook “Bisceglie Sos rifiuti” è stata ideata e promossa dai cittadini Nuccia Mastrototaro e Giacomo Squiccimarro.

Lo scopo della petizione è quello di invitare tutte le autorità competenti a: “monitorare più adeguatamente il territorio e i suoi abitanti, anche con l’ausilio dei numerosissimi disoccupati biscegliesi opportunamente selezionati e formati; a disincentivare i comportamenti scorretti con sanzioni puntuali ed esemplari”, ed infine anche a “distribuire più equamente l’onerosa Tari, ripetendo almeno 2 volte l’anno il censimento e individuando i numerosissimi evasori che ci danneggiano doppiamente non pagando e sporcando”.

I promotori hanno ringraziato vivamente tutti “i cittadini che hanno firmato, condividendone evidentemente il contenuto, a tutti coloro i quali hanno dato la disponibilità alla raccolta delle firme nei propri locali e a tutti i privati volenterosi che hanno contribuito raccogliendo le adesioni autonomamente”. Nuccia Mastrototaro e Giacomo Squiccimarro hanno poi dichiarato che “con il superamento delle 1000 firme si spera in una discussione della stessa in Consiglio comunale, come previsto dall’articolo 11 dello Statuto del comune di Bisceglie”.

“La questione rifiuti è senza ombra di dubbio un tema complesso che coinvolge tutte le parti, dall’amministrazione alle forze dell’ordine, dall’appaltatore ai cittadini”, hanno proseguito i promotori dell’iniziativa, “tutti devono fare la loro parte, nessuno dovrebbe sottrarsi né strumentalizzare”. Squiccimarro e Mastrototaro hanno poi fatto un passaggio anche sulla complessa questione giuridica inerente l’appalto igiene urbana della città di Bisceglie: “ci troviamo in una situazione di stallo perché da un lato dovrebbe subentrare la Sangalli, dall’altro Camassambiente potrebbe avere titolo per richiedere l’affidamento del servizio (in quanto ha impugnato l’interdittiva antimafia, l’udienza di trattazione è fissata per il 5 aprile 2018). Infine, qualora rientrasse Camassambiente risorgerebbe il contenzioso fra Comune e Camassambiente per grave inadempienza contrattuale (dovuta al mancato completamento del progetto nei tempi stabiliti), la quale comporta la rescissione del vincolo contrattuale.
“A causa di tutto ciò”, ricordano ancora i due cittadini, “da marzo dello scorso anno la Ambiente 2.0 esegue l’appalto con una forma di affidamento parziale (esecuzione anticipata) condizionato dal fatto che non è possibile sottoscrivere un contratto della durata prevista dal bando e cioè 7 anni. Questo impedisce a chi eroga il servizio di fare gli investimenti necessari per espletarlo al meglio”. Nuccia Mastrotaro e Giacomo Squiccimarro hanno quindi concluso: “si spera quanto prima che tutti i nodi vengano al pettine così da non avere più alcuna giustificazione per poter svolgere il servizio nella migliore maniera possibile e con lo scopo di garantire il benessere della cittadinanza”.