Siamo al lavoro già da giorni per trovare soluzioni che diano la possibilità di frequentare il Centro Diurno Villa Giulia anche ai minori ammessi ma non finanziati dalla misura dei Buoni Servizio della Regione Puglia”. Lo dichiarano il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, e l’assessore all’inclusione sociale, Roberta Rigante dopo la notizia di stamane in cui la Regione Puglia avevo reso nota la non ammissione di finaziamenti a minori lasciando a casa 15 bambini di Villa Giulia.

“Purtroppo questa problematica riguarda diffusamente tutta la regione ma stiamo facendo il possibile per garantire la continuità del servizio – dichiarano – così come abbiamo fatto in passato per altre situazioni analoghe, proprio perché siamo consapevoli che la preziosa attività svolta dalla suore francescane alcantarine, così come quella effettuata dal Centro Polivalente per minori “Gaia”, accomunato dalla stessa criticità, sia molto importante per la nostra Comunità e soprattutto per le famiglie che versano in condizioni di disagio sociale ed economico, proprio perché sostiene minori a rischio e in condizione di povertà educativa. Da giorni siamo in contatto con i consiglieri regionali del territorio Bisceglie-Trani, oggi abbiamo interpellato anche l’Assessore Regionale alle politiche sociali, Rosa Barone. L’interesse di tutti, compreso ovviamente il Piano Sociale d’ambito, è quello di trovare e applicare soluzioni per preservare il servizio. Nel pomeriggio incontreremo le suore alcantarine, con le quali siamo in costante contatto, per fare il punto della situazione e confermare l’impegno massimo dell’Amministrazione Comunale. Ovviamente, come prevedibile, sulla vicenda si sono fiondati i soliti speculatori politici seriali con le consuete accuse scomposte e infondate che rispediamo al mittente perché non riteniamo corretto strumentalizzare queste situazioni delicate per un mero tornaconto politico personale. Ma a questo modo di fare, purtroppo, siamo ormai abituati. Come sempre – concludono Angarano e Rigante – preferiamo concentrarci sul lavoro anziché perdere tempo a litigare sui social e sulla stampa”.