Nel pomeriggio di martedì 8 dicembre il Prefetto di Barletta-Andria-Trani Maurizio Valiante ha riunito i sindaci della provincia ed i vertici dell’Azienda Sanitaria Locale per esaminare i contenuti e gli effetti del provvedimento regionale che ha determinato, nelle città di Andria, Barletta, Bisceglie e Spinazzola, azioni di protesta da parte degli esercenti.

“Dai report regionali e dell’Istituto Superiore di Sanità sono emerse specifiche criticità nei territori menzionati”, scrivono dalla Prefetura, “La Regione Puglia attraverso gli uffici preposti ha preso in esame il numero assoluto dei nuovi casi positivi rilevati nelle ultime due settimane, il tasso di incidenza (numero di nuovi casi rapportato alla popolazione) per ciascuna settimana e il rapporto tra il tasso di incidenza comunale con l’analogia tasso regionale per ciascuna delle due settimane“.

E’ emersa l’esigenza di considerare le aspettative di forme di ristoro per il settore della ristorazione, interessato in maniera più diretta dal provvedimento regionale.

“A tal riguardo, previo interessamento del Prefetto, del Presidente della Provincia e dei Sindaci presso la Regione Puglia, si è accertata la disponibilità, da parte della Regione, di erogare, a titolo di ristoro, apposite risorse finanziarie stanziate dal Governo ed espressamente previste nel Decreto Ristori Quater“, evidenziano nella nota stampa, “Nel contempo si è appreso che i competenti uffici regionali stanno già predisponendo il relativo provvedimento, che sarà sottoposto all’esame della prossima riunione della Giunta regionale, già programmata entro venerdì 11 dicembre”.

Sulla questione si è tenuto un ulteriore confronto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 9 dicembre, con i rappresentanti della associazioni di categoria, che hanno manifestato preoccupazione e perplessità sulle motivazioni ed i tempi di decorrenza del provvedimento regionale”, si aggiunge, “E’ stato inoltre rappresentato che il settore della ristorazione non può essere considerato a rischio per la diffusione del contagio, attesi gli importanti investimenti sostenuti per garantire le misure ed i protocolli di sicurezza all’interno dei locali. I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno tuttavia auspicato che i ristori previsti siano effettivamente compensativi delle reali perdite di esercizio, sottolineando che questa straordinaria e prolungata fase congiunturale negativa ha già messo in ginocchio il settore con consistenti percentuali di dismissione e con il rischio di compromissione irrimediabile della ripresa di numerose altre attività”.