L’amministrazione straordinaria della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza ha rinnovato i contratti di lavoro a tempo determinato di 113 infermieri professionali operativi presso la sede di Bisceglie e di altri 79 operativi presso quella di Foggia. Il personale interessato da questo rinnovo è quello transitato alle dirette dipendenze della congregazione dopo lo scioglimento di alcuni contratti di appalto con alcune cooperative infermieristiche. Il commissario straordinario Bartolo Cozzoli ha precisato che tale misura è stata presa valutando attentamente le reali esigenze assistenziali ed organizzative dell’ente, inoltre il rinnovo è stato autorizzato solo a fronte di un’attenta valutazione operata dalle direzioni amministrative e sanitarie delle sedi di Bisceglie e Foggia. Altro aspetto importante di questi contratti è che assicureranno la messa in atto di meccanismi di rotazione tra i lavoratori interessati cercando di garantire a tutti periodi omogenei di occupazione, un importante accorgimento indirizzato a ridurre al minimo il disagio sociale creato dall’inoccupazione.

Il commissario Cozzoli ha anche dichiarato che: A breve si auspica di portare a termine, con la necessaria collaborazione delle forze sindacali, i lavori dei tavoli tecnici sindacali avviati presso le tre sedi dell’Ente utili ad una complessiva riorganizzazione del lavoro. Sono allo studio, infatti, misure volte a ridurre l’alto tasso di assenteismo che, oltre a penalizzare l’assistenza assicurata ai pazienti, e a creare notevole stress lavorativo per il personale costretto a subire queste presunte “assenze preordinate”, incide pesantemente sul bilancio dell’Ente”.

Infine la congregazione Ancelle della Divina Provvidenza rimane in attesa dell’approvazione del programma (da parte del Ministero dello Sviluppo Economico) e della definizione dei requisiti assistenziali da parte della Regione Puglia. Soli questi ultimi passaggi amministrativi potranno consentire di stabilire le esigenze organiche nei vari profili, garantendo, nel contempo, la tutela di una dignitosa assistenza ai pazienti ricoverati presso l’Istituto Ortofrenico.