“Martedì in Consiglio Regionale abbiamo approvato la mia proposta di legge sul mercato del lavoro a tutela dei lavoratori contro il dumping contrattuale. Tuttavia, l’inserimento di un emendamento dal valore ideologico potrebbe far impugnare una legge utile, innovativa , come perfetta e con tutti i pareri tecnici positivi a cui ho lavorato da oltre un anno, correggendola più volte per adeguarla ai dettami normativi della legislazione nazionale”, ha commentato così il consigliere regionale Francesco La Notte, padre della legge approvata per il contrasto al dumping contrattuale negli appalti regionali.
“Nel rispetto della normativa vigente nazionale, la Legge prevede premialità per quegli operatori economici che abbiano un’organizzazione improntata al benessere, alla salute, alla sicurezza e alla qualità del lavoro, in particolare rispetto al numero di ore lavorative richieste nell’appalto”, aggiunge.
“Tra gli elementi premiali inseriti con un emendamento di altri colleghi vi è, tuttavia, l’applicazione di un trattamento economico minimo orario non inferiore a 9 euro per l’aggiudicazione di un appalto in sede di gara. Una misura che non può essere determinata dalla Regione Puglia. La definizione di un salario minimo, infatti, non può essere determinata da una legge regionale. Il provvedimento di cui sono il primo firmatario, rischia ora di essere bocciato dalla Corte Costituzionale, vanificando così due anni di lavoro e mortificando le aspettative dei lavoratori che oggi rischiano di non avere l’importante strumento di tutela che in tanti attendevano”, conclude il consigliere regionale La Notte.