Continua l’attività di supporto delle Associazioni nel procedimento amministrativo per l’istituzione del Parco regionale di Lama di Croce. In una istanza condivisa AIAPP Puglia, la Federazione Nazionale Pro Natura/Puglia e WWF Puglia hanno sancito la loro comunione di intenti per arrivare all’istituzione del Parco.

Nel documento comune le Associazioni hanno elencato tutti i vincoli ambientali, paesaggistici, faunistici, geologici ed archeologici insistenti sull’area interessata, convenendo con l’Ente regionale sulla necessità di una connessione ecologica tra l’area marina e l’area terrestre. Questa interdipendenza tra l’Area Marina di Reperimento “Grotte di Ripalta-Torre Calderina” e il Sito di Importanza Comunitaria “Posidonieto S. Vito” è stata oggetto delle relazioni presentate nel recente convegno “Visioni Eco-Logiche” che si è svolto a Bisceglie.

Nella lettera le Associazioni hanno elencato nuovi elementi ambientali da inserire nella scheda del Parco, con particolare riferimento al censimento di Fauna e Flora.

Secondo le Associazioni la conservazione delle zone aventi una valenza naturalistica, storica e culturale ed il loro “sviluppo sostenibile deve essere l’obiettivo primario da perseguire. Esso si può raggiungere mediante una gestione integrata, che riconosca l’interdipendenza tra i diversi aspetti che contribuiscono a costituire l’identità del Parco, presupponendo il coordinamento delle varie componenti attraverso un’adeguata politica gestionale.  Riteniamo, inoltre – si legge nella nota – che il coinvolgimento delle Associazioni sia un punto di forza e un elemento qualificante. Per questo hanno suggerito di perseguire nel Documento di Indirizzo i seguenti obiettivi: interventi di rinaturalizzazione per la tutela dei livelli di biodiversità; restauro ambientale: ripristino della zona umida originaria di cala Pantano; completamento delle conoscenze faunistiche e botaniche mediante accurati censimenti e monitoraggio dell’area; definizione di una nuova viabilità: recupero di tracciati preesistenti di interesse naturalistico e di percorsi escursionistici funzionali al raggiungimento ed alla connessione fra le emergenze naturalistiche e le testimonianze di origine antropica; infrastrutturazione verde: creazione di sentieri naturalistici percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta, con aree di sosta attrezzate per la sosta la fruizione naturalistica e didattica; recupero delle strutture rurali, dei muretti a secco e dei terrazzamenti; recupero del patrimonio edilizio di rilevanza storica ed-architettonica e suo riuso a fini turistici, socio-ricreativi, culturali; incentivazione delle pratiche agricole che usano di tecniche biologiche ecocompatibili; bonifica dei siti inquinati dalle acque reflue con sistemi di lagunaggio e fitodepurazione. Attendiamo, dunque – conclude la nota – la nuova convocazione da parte della Regione Puglia per continuare la nostra collaborazione per l’Istituzione del Parco”.