L’argomento relativo alla sosta a pagamento in città (14 maggio-4 settembre) torna d’attualità con la nota dei portavoce di Spazio Civico che analizza la situazione in relazione a quanto accade a Bisceglie.

“Secondo gli obiettivi originari, la ‘sosta tariffata’ ha la finalità di favorire:

–          un più rapido turnover della sosta negli stalli presenti;

–          tramite tariffe agevolate i residenti nella possibilità di trovare un posto auto;

–          le attività commerciali con una più frequente rotazione dei posteggi al servizio della loro clientela”.

Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con un esperto di gestione della sosta tariffata, con un ingegnere e con un urban planner, al fine di comprendere meglio la situazione attuale ed offrire le migliori soluzioni possibili ai nostri amministratori. Innanzitutto occorre premettere che senza un PUT (Piano Urbanistico del Traffico) non è possibile individuare delle soluzioni scientificamente azzeccate; serve studiare i flussi veicolari, la quantità degli autoveicoli che si muovono, i luoghi di sosta, gli orari, le direzioni; possiamo però fare delle proposte la cui efficacia rimane da sperimentare sul campo”.

Spazio Civico in merito a queste valutazioni propone delle possibili soluzioni:

1.       Individuare dei parcheggi a prezzi ridotti per i residenti delle vie di “particolare rilevanza urbanistica”: ad oggi i residenti nelle vie di p.r.u. (Via 24 maggio, Aldo Moro, Piazza Vittorio Emanuele, quelle a pagamento per intenderci) non sanno se ogni giorno, al loro rientro, troveranno un parcheggio; con la conseguenza di dover “girare”, produrre ulteriore inquinamento e traffico per parcheggiare l’auto. Garantendo loro uno spazio apposito nelle immediate vicinanze delle vie di p.r.u. si avrebbe un duplice vantaggio: garantire un parcheggio ai residenti e mantenere tutti gli stalli a pagamento liberi di esser utilizzati consentendo economie di scala a vantaggio del costo orario delle strisce blu a carico della collettività.

2.       Creare dei sistemi di parcheggio (orizzontali o verticali) integrati:

a.       Bisceglieha flussi veicolari in entrata da ogni città con cui confina (Molfetta, Ruvo, Corato, Andria e Trani); creare dei Park&Ride periferici con servizi (sorveglianza, servizi igienici, etc.) a prezzi modici contribuirebbe a decongestionare il centro cittadino;

b.       In centro invece, dove lo spazio è un lusso, si potrebbero fare dei parcheggi verticali multipiano;

ogni parcheggio dovrebbe esser integrato con bus urbani, servizi di car sharing e bike sharing (o monopattini) in modo tale da rendere l’uso dell’auto superfluo.

3.       Dotarsi di un Trasporto Pubblico Locale all’altezza di una città moderna con dei bus confortevoli, non inquinanti, che permettano di spostarsi nello spazio risparmiando tempo e denaro, senza dover esser sempre “auto-centrici”.

4.       Sfruttare le tecnologie esistenti: software e dispositivi oggi permettono di tracciare in tempo reale i parcheggi disponibili in città, fare abbonamenti presso i parchimetri, censire gli automobilisti al fine di applicare tariffe agevolate per i residenti.

5.       Realizzare una rete ciclabile; non delle piste ciclabili isolate che muoiono a fine strada, non delle piste a raso che vengono usate come parcheggio per le auto, ma delle piste ciclabili che attraversano tutta la città e che siano separate dalle corsie per auto mettendo in sicurezza i ciclisti.

6.       Sfruttare per bene i parcheggi già disponibili: in questo periodo abbiamo delle carenze di parcheggio in zona anfiteatro, zona porto e zona Salsello, mentre il parcheggio Conca dei monaci è spesso quasi vuoto; mettere delle navette in grado di collegare questo parcheggio ai centri della movida permetterebbe una migliore gestione del traffico e della viabilità.

“Sì, le strisce blu sono uno strumento disincentivante dell’uso dell’auto e di miglioramento della gestione del traffico – concludono gli esponenti di Spazio Civico – ma solo se contestualmente associate a tutti i punti summenzionati. Siamo consci che quanto indicato richieda tempo e soprattutto visione da parte della classe politica, nonché sacrifici da parte dei cittadini che devono cambiare le loro abitudini; ma con questa riflessione speriamo di aver destato maggiore attenzione verso questo tema, tanto caro ad una migliore vivibilità della città”.