La Quinta Sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Francesco Caringella, ha respinto l’istanza cautelare presentata dal Comune di Bisceglie e quindi la richiesta di sospensiva degli effetti della sentenza emessa dal Tar Puglia lo scorso novembre dopo il ricorso delle opposizioni. Per i giudici del Consiglio di Stato, “la rinnovazione del procedimento di approvazione del bilancio e degli atti prodromici vale ad elidere, di là dai prospettati profili di improcedibilità, le ventilate ragioni di pregiudizio a supporto della formalizzata istanza inibitoria”. Quindi non sussistono, secondo i giudici amministrativi, le ragioni per accogliere la richiesta di sospensiva. 

Non si è fatta attendere la prima risposta politica. Il consigliere d’opposizione Francesco Spina (uno dei ricorrenti con i consiglieri Vincenzo Amendolagine, Enrico Capurso, Francesco Napoletano, Giorgia Preziosa e Alfonso Russo) parla di un “bilancio fatto con dichiarazioni non corrispondenti al vero, conti e programmazione alterati, e gravi violazioni dettate dalla fretta, dai ritardi e dalla volontà chiara di coprire inefficienze ed errori amministrativi”. 

“L’ordinanza n. 6340/2019 del Consiglio di Stato conclama in modo ormai irreversibile l’illegittimità di tutti gli atti del bilancio dell’amministrazione Angarano del 2019”, prosegue Spina. “Gli atti del comune di Bisceglie sono oggi assurdamente fermi al 31 luglio 2018, data entro la quale doveva farsi il primo atto della programmazione del 2019. Mancano ad oggi il Conto consuntivo 2018, il Bilancio consolidato 2018 (che verrà automaticamente annullato come conseguenza dell’annullamento del Consuntivo), il DUP 2019, la Nota di aggiornamento 2019, il Bilancio di previsione 2019, il Riequilibrio del Bilancio 2019, l’Assestamento di bilancio 2019, il DUP 2020, e tutte le variazioni di Bilancio 2019 che sono state annullate dal combinato disposto TAR-Consiglio di Stato. I danni per la città possono diventare irreversibili se non intervengono immediatamente le autorità superiori per ripristinare regole e rispetto dei diritti”.