“Abbiamo raccolto e trasmesso agli uffici comunali e agli Assessori competenti quasi 120 segnalazioni dei cittadini sui temi più svariati e relativi allo stato di incuria della città. Stiamo predisponendo la loro trasmissione anche ad altri organi competenti”. Queste le parole  di Vincenzo Arena, presidente del movimento civico Libera il futuro Bisceglie.

“Dal lancio della piattaforma online Bisceglie Segnala #occhiaperti, un mese fa, ad oggi sono state tantissime le denunce anonime e le segnalazioni effettuate. Da oggi è disponibile anche a questo link – e sarà aggiornata mensilmente – la pagina DATI E STATISTICHE che aggrega per area tematica, tipologia e quartiere della città le segnalazioni ricevute”. 

I quartieri su cui giungono più segnalazioni sono il centro storico e il centro urbano (con oltre il 40% di segnalazioni). Dalle periferie (Sant’Andrea, Seminario, San Pietro) ne giunge oltre il 30%. Numerose le segnalazioni provenienti da zone artigianali e agro. Abbandono e roghi di rifiuti, strade in dissesto, verde pubblico da curare, parchi abbandonati e spazi pubblici vandalizzati rappresentano i casi più ricorrenti. 

“Apprezziamo lo sforzo di presidio del territorio con le fototrappole per l’abbandono di rifiuti. Ma “beccare” 88 incivili, come annunciato in pompa magna dal sindaco, ci sembra poca cosa vista la mole di casi registrati in città. Solo a noi, in poco più di un mese, i cittadini hanno segnalato 120 casi di incuria, inciviltà e presunti reati al patrimonio pubblico e privato. Alcune delle segnalazioni trasmesse al Comune – conclude Arena – siamo certi siano state già risolte. Ma ci sono alcune situazioni drammaticamente incancrenite: le condizioni del molo di levante, ad esempio, i fuochi di artificio incontrollati nelle ore serali, i roghi maleodoranti nelle ore mattutine a Sant’Andrea, le montagne di indifferenziati nel centro storico. E le aree maggiormente esposte sono note. Noi non smetteremo di aggregare su mappa questi casi, nella speranza che si proceda – in modo ponderato e strutturale – ad intervenire”.