“Affronteremo il caso nel Partito Democratico, a tutti i livelli, e capiremo molto presto se questa sorta di corrida della tessere online è stata un’iniziativa soltanto del presidente, di centrodestra, della Provincia Bat, Francesco Spina, o se qualcuno, con gravi responsabilità, lo ha spinto ad arruolare iscritti in un modo che non appartiene alla storia della nostra comunità politica”. Esordisce così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sulla richiesta di tesseramento di Spina e della schiera dei 362 sottoscrittori al Pd.

“Il Pd è un partito aperto al civismo e alle esperienze libere di chiunque creda nei valori del Partito, avendone i requisiti morali e politici. Chiunque può iscriversi, diventando attivista ma rispettando le regole chiare sui requisiti previsti dallo Statuto”, continua il parlamentare biscegliese. “Aspettiamo di capire dagli organi di garanzia del Partito, ai vari livelli, cosa sia realmente accaduto per poter esprimere un giudizio definitivo. Su una cosa però voglio essere chiaro fin da subito: il Pd a Bisceglie era e resta fermamente all’opposizione di un’amministrazione inadeguata, con gravi responsabilità nella gestione amministrativa e con evidenti commistioni tra una parte dell’apparato amministrativo, che si è prestato anche a questa iscrizione di massa, parte della rappresentanza politica e parte del sistema economico legato alla stessa attività dell’amministrazione. Su questi ultimi aspetti sarà inevitabile richiedere, come forza di opposizione, un faro acceso alla magistratura ordinaria e contabile. Ovviamente”, conclude il deputato e consigliere comunale di Bisceglie, “i temi politici li affronteremo nelle sedi del Pd, con le regole del Pd”.

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