“L’estate è ormai cominciata. A Bisceglie, però, città dalle (velleitarie) ambizioni turistiche, nessuna traccia di alcuna seria programmazione turistica estiva”. Comincia così un l’affondo Partito Democratico di Bisceglie sul turismo a 360 gradi e sull’estate biscegliese. “Non contestiamo a priori l’operazione, tanto sbandierata, di finanziamento a carico delle casse comunali del film del regista Michele Placido”, si legge ancora nella nota. “Crediamo, difatti, da sempre che gli investimenti in cultura (e il cinema è cultura) vadano incoraggiati. Certo, però, non possiamo sottacere il fatto che l’importo investito sia sin troppo elevato: con la stessa somma si sarebbe potuto sostenere un numero ben più ampio di progetti culturali in una città dove la cultura è sempre più spesso appannaggio esclusivo dell’iniziativa di associazioni e privati cittadini. E non ce ne voglia il Sindaco Spina se ricordiamo, per sgombrare il campo da ogni dubbio, che i contratti di sponsorizzazione sono vietati agli enti locali dalla legge n. 122/2010”.

Poi l’affondo: “Bisceglie manca di una seria attività di programmazione, di una visione prospettica di sé che prescinda da estemporanei interventi a breve termine e li inserisca in progetti di più ampio e lungo respiro. Non c’è traccia, ad esempio, nel bilancio previsionale del nostro Comune di voci di spesa dedicate all’Estate Biscegliese: anche quest’anno, come ormai da anni, dovremo arrenderci di fronte ad uno sbiadito cartellone di eventi (vale a dire sagre di panini e gelati)? Dovremo di nuovo assistere al rammaricante migrare verso le città limitrofe di quel turismo che tanto diciamo di voler attrarre, senza tuttavia fare davvero nulla per conquistarlo? Dovremo noi cittadini biscegliesi spostarci nei comuni vicini in cerca di offerte per le serate estive?”

“Delle nostre spiagge”, prosegue il comunicato del Partito Democratico, “troppe ancora mancano di servizi (ricordiamo i bagni pubblici della c.d. II spiaggia ancora murati e non fruibili); porzioni sempre più ampie di litoranea vengono – legittimamente – concesse a privati e, tuttavia, tali concessioni avvengono in assenza (ancora!) di un piano comunale delle coste che, oltre che tutelare da un punto di vista paesaggistico ed ambientale il nostro territorio costiero, garantisca un corretto equilibrio fra lo sviluppo delle attività turistico creative ed il diritto dei cittadini all’accesso e alla libera fruizione delle coste. Immaginiamo una litoranea chiusa al traffico veicolare, raggiungibile attraverso un servizio continuo di navette che faccia da ponte con le zone parcheggio, da ampliare. Vorremmo ampie zone pedonali anche nel centro cittadino e nel centro storico: vantiamo un’invidiabile collocazione sulla zona porto del centro storico che l’Amministrazione non riesce a valorizzare, abbandonando, anzi, vie come via C. Colombo all’incuria, alla sporcizia e all’isolamento”.

E ancora: “E i lavori della zona antistante il porto quando avranno fine? Riuscirà Bisceglie a liberarsi per questa estate dei disagi che i lavori in corso continuano indiscutibilmente a generare, in primis sulla viabilità? Bisceglie intende affermarsi come città turistica? E allora perché non proporre a diportisti e crocieristi un percorso turistico-culturale per le vie, i luoghi, la storia e le tradizioni della nostra città? E perché non fare rete con i comuni limitrofi, in specie quelli della BAT, come Andria ed il suo Castel del Monte, Trani e la sua cattedrale, la zona di capitanata e le relative aree umide? Abbiamo il dovere di salvaguardare e valorizzare i nostri beni storici architettonici, i luoghi simbolo della nostra città, il nostro patrimonio naturalistico. I nostri dolmen, ad esempio, patrimonio inestimabile di cui solo Bisceglie gode nel territorio limitrofo, versano in totale stato di abbandono ed incuria, luoghi dimenticati che invece potrebbero essere epicentro del turismo biscegliese.

In conclusione, “insomma, le ambizioni turistiche di una città vanno coltivate nel tempo, programmate con lungimiranza, bandendo l’improvvisazione, improvvisazione della quale purtroppo cogliamo ancora troppe tracce nell’attività di questa Amministrazione”.