Il parlamentare biscegliese del Movimento 5 Stelle, Davide Galantino, è intervenuto in maniera piuttosto decisa sulla questione Casa Divina Provvidenza. “La Universo Salute ha qualcosa da nascondere vista la mancata trasparenza?”, si è chiesto l’onorevole Davide Galantino dopo aver appreso “dal Sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico Andrea Cioffi che l’azienda non ha inoltrato il piano industriale richiesto dal Ministero”.

“Da più di un anno”, spiega Galantino, “seguo la vicenda dei 1500 lavoratori della Universo Salute, ho presentato diversi accessi agli atti per avere informazioni che potessero garantire la serenità dei lavoratori dipendenti della società, che è privata ma che vive grazie a contributi di denaro pubblico”, il parlamentare biscegliese prosegue spiegando anche come abbia “coinvolto anche il Ministero allertandolo della progressiva chiusura dei padiglioni e del pericolo di una ‘svendita’ di questa struttura. All’appello del Ministero l’azienda non risponde, si è chiusa in un silenzio tombale”.

Galantino sottolinea inoltre come “dal contratto di cessione, sottoscritto il 22 giugno 2017, risulta che le tre strutture ospedaliere di Foggia, Bisceglie e Potenza sono state cedute dal Commissario Straordinario all’azienda privata Universo Salute per 5 milioni di euro. Cifra che lascia molte perplessità visto che la cessione comprende la proprietà, libera da vincoli e trascrizioni, di circa cento unità immobiliari costituite da edifici e terreni, in posizione anche pregevole e in pieno centro abitato, a poca distanza dal mare per la sede di Bisceglie, nonché tutte le attrezzature e agli arredi delle tre strutture storiche, oltre all’avviamento e all’utilizzo dei segni distintivi delle attività che richiamano il fondatore Don Pasquale Uva”. Il parlamentare spiega anche come “la ditta Universo Salute ha l’obbligo di continuare le attività storiche fondate da Don Pasquale Uva solo per i primi due anni dall’immissione in possesso. La comunità di cittadini e i lavoratori, in vista della scadenza del termine biennale del 22 giugno 2019, continuano a manifestare il proprio dissenso sulla possibilità di interruzione delle attività socio-sanitarie e, in particolare, quelle relative ai pazienti dell’ortofrenico che a causa anche di eventuali tagli delle risorse del personale potrebbero essere abbandonati a se stessi”.

In conclusione Galantino assicura: “continuerò ad interessarmi della vicenda; l’Opera di Don Uva non può essere distrutta da possibili interessi privati”.