“Mi dicono che Francesco Boccia stia parlando contemporaneamente a me (in effetti il parlamentare quasi in contemporanea teneva un comizio con il Pd in piazza Vittorio Emanuele, ndr). Ebbene con lui vorrei confrontarmi sulla Casa Divina Provvidenza, perché in questi anni hanno fatto di tutto per distruggerla, mentre noi stiamo tentando con tutte le nostre forze di salvarla”. È quanto ha affermato, nel pomeriggio di domenica 17 maggio all’hotel Salsello, il Sen. Antonio Azzollini (Ncd) durante la presentazione del candidato biscegliese al consiglio regionale Antonio Di Pierro, giovane ragioniere di una cooperativa agricola locale, e del candidato molfettese Stanislao Caputo, medico, entrambi nella lista “Movimento Schittulli – Area popolare”, ma il primo nel collegio della Bat e il secondo in quello di Bari. “È un argomento che con serietà non voglio affrontare in campagna elettorale”, ha aggiunto Azzollini con la sua consueta verve e intermezzando, come sua abitudine, l’italiano con qualche termine rafforzativo in dialetto molfettese. Ma l’affondo sulla Cdp non è finito. “Ai lavoratori mi limito a dire che l’iter sta andando avanti, che presto vedrete i risultati e che la documentazione è stata già siglata. Dopo le elezioni tornerò a parlarne perché ci sono persone di Bisceglie che hanno agito in maniera grave e dolosa contro la Cdp, i dipendenti e la città. E la cosa non finirà qui. Dopo le elezioni tornerò a parlarne e riconoscerete i responsabili. La Casa Divina Provvidenza, che oggi è ancora lì perché un pazzo ha fatto le leggi opportune, dovrebbe rappresentare un polo fondamentale per la città, si dovrebbe cercare di frenare la cassa integrazione in tutti i modi, per puntare ad un risanamento e, in futuro, tornare ad assumere. E invece il commissario (apostrofato da Azzollini in maniera non proprio lusinghiera, ndr) ha fatto esattamente il contrario. Non ricordo il suo nome ma non avrei problemi a dirglielo in faccia e a chiedergli anche come sia arrivato lì”.

Diversi, durante il suo discorso, i riferimenti anche al sindaco Francesco Spina. “Gli sono affezionato”, dice Azzollini, “ma sta sbagliando. Lo dico chiaramente. Spiace stia assumendo questo atteggiamento ambiguo. Persino i trapezisti usano la rete per non farsi male. A Bisceglie invece c’è chi si produce in quadrupli salti mortali senza alcun timore. E Spina si deve ficcare nella testa che non mi può prendere in giro. Mi riferisco, in particolare, alla Zona Asi. Sono nel cda e ho sempre ritenuto che, esaurito il suolo molfettese, l’area di sviluppo industriale dovesse estendersi verso Bisceglie. Credo sia fisiologico e naturale. Spina mi ha manifestato il suo interesse ad entrare nella Asi. Ma non me lo ritrovo poi a parlare con Emiliano per lo stesso motivo? E cosa ha risolto?”. Altra stilettata a Spina sull’ospedale consortile, che il senatore di Ncd vorrebbe realizzare tra Bisceglie e Molfetta, proprio nei pressi dell’Asi, “zona già raggiunta dai servizi”. “A Molfetta abbiamo approvato lo statuto della fondazione nel luglio 2012, a Bisceglie ci sono voluti altri due anni e mezzo e il pressing insistente del nostro consigliere comunale Carmen Russo. Abbiamo perso tempo mentre altri sindaci del territorio sono andati avanti e hanno guadagnato terreno. L’ospedale consortile è fondamentale per affrontare le emergenze, mentre per tutti i servizi specialistici si dovrebbe poter contare su pochi ospedali ma che siano grandi e attrezzati”.

E poi l’endorsement per il “padrone di casa” Antonio Di Pierro e l’“ospite” Stanislao Caputo: “In un clima di grande sfiducia come quello attuale, abbiamo fatto la scelta chiara di puntare su persone perbene che hanno il proprio lavoro e fanno politica per passione”. E sul biscegliese Di Pierro in particolare: “Puntiamo molto su questo ragazzo perché il futuro è costruzione. Un voto per lui è un voto per la coerenza, la serietà e l’impegno”.

Lo stesso Antonio Di Pierro, candidato al consiglio regionale della lista Movimento Schittulli – Area Popolare, aveva aperto l’incontro elettorale presentandosi e spiegando la necessità di avere un riferimento in Regione per far valere le ragioni degli agricoltori. “L’agricoltura è un settore trainante della nostra economia e si interfaccia con altri settori. Di conseguenza la valorizzazione dei nostri prodotti avrebbe certamente ripercussioni positive in altri comparti, con la possibilità di affrontare la disoccupazione, grande disagio che viviamo soprattutto noi giovani”. Prima di lui Stanislao Caputo si era soffermato sulla sanità criticando l’operato di Vendola e sottolineando la necessità di una svolta netta.