“Un libro scomodo per la narrazione egemone sul conflitto ucraino, che fa riflettere e mette il lettore di fronte alla parzialità e alle semplificazioni dei media italiani, che prefigurano e disegnano uno scenario tagliato con l’accetta, in cui la Ucraina rappresenta il modello della democrazia occidentale, nonostante tutti i partiti di opposizione siano stati messi fuori legge, e la Federazione Russa l’emblema di ogni atrocità possibile e immaginabile”. Queste le parole che presentano il libro del biscegliese Giulio Di Luzio, “Le Foche Ammaestrate” – Il giornalismo italiano al servizio della guerra (Alcheringa Edizioni).

“Sappiamo invece che questo tipo di narrativa, che taglia in due come una mela, buoni e cattivi non corrisponde alla verità storica. Ben venga quindi un libro, che supplisce alla mancanza di pluralismo nel giornalismo italiano, un agile pamplhet che si innesta sul dibattito monocorde e stucchevole di TV e quotidiani nostrani”.

Di Luzio chiarisce di aver portato a termine un lavoro artigianale sulla narrazione stereotipata dominante, mettendo sul banco di lavoro editoriali e set televisivi trasformati in talk show, dimostrandone prese di posizione atlantista a priori, senza alcun distinguo e poca obiettività. Una analisi lucida e impietosa sulla subalternità del giornalismo italiano alle veline d’oltreoceano nella narrazione del conflitto e nello scenario geopolitico che ne fa da sfondo, attraverso la puntuale decostruzione dei copioni mediatici fra intelligence, talk show e mainstream imperante.

L’autore mette sotto la lente di ingrandimento trasmissioni televisive e servizi giornalistici di dubbio pluralismo, dimostrando una narrazione stereotipata da stucchevoli copioni di assoluto dominio occidentale. Un nuovo linguaggio, manicheo e messianico, pretende di raccontare un conflitto, in cui l’informazione ha già glorificato una delle parti. La soluzione dell’Occidente è dunque la nuova guerra santa contro l’Impero del Male. Una impostazione, sottolinea l’Autore, che allontana sempre i tavoli di negoziato e persevera nella continuazione della guerra secondo le direttiva della Unione Europea e della Nato.