#Nelmodogiusto ricorda Sergio Cosmai nel 34esimo anniversario della sua morte e lo fa partendo proprio dai tragici momenti dell’attentato del 12 marzo 1985: “con la sua cinquecento percorreva il tratto di strada che (oggi porta il suo nome) separava la Casa Circondariale di Cosenza dalla scuola dove lo attendeva la propria figlia Rossella, quando un gruppo di criminali apriva il fuoco, ferendolo gravemente. Nonostante i soccorsi e i trasferimenti in più ospedali, il Dottor Cosmai spirava il 13 marzo”.

Gli esponenti di #NelModoGiusto ricordano come Sergio Cosmai avesse lavorato “negli Istituti penitenziari di Trani, Lecce, Palermo, Locri, Crotone e dal 1982 dirigeva l’Istituto di Cosenza. Le persone che lo hanno conosciuto lo ricordano sempre con affetto e stima. Le Istituzioni e la stampa, ancora oggi, continuano ad affermare che l’uccisione del Dottor Cosmai era stata ordinata dalla criminalità per “punire” un integerrimo funzionario dello Stato. Il 18 ottobre 2006”, continuano da #NelModoGiusto, “una brillante operazione dei Carabinieri di Cosenza ha assicurato alla giustizia 34 persone, alle quali sono stati contestati, a vario titolo e con diversi livelli di responsabilità, i reati di omicidio, sequestro di persona ed altro. Questa operazione ha consentito di fare piena luce sull’assassinio di Cosmai, con l’individuazione dei responsabili dell’omicidio, la sentenza di condanna, divenuta poi definitiva, è intervenuta nel 2012 Un servitore dello Stato, ucciso dalla ‘ndrangheta nell’adempimento del suo dovere”.

#NelModoGiusto ha dichiarato quindi di unirsi “al dolore della famiglia del Dottor Cosmai” ed ha infine voluto invitare la cittadinanza tutta a “ricordare quell’esempio e testimonianza encomiabile di senso della legalità, di giustizia e di assolvimento del proprio dovere che era ed è Sergio Cosmai. Un uomo che profondeva tali valori nella sua vita professionale, nella consapevolezza che, solo se perseguiti con tenacia, possono far crescere una comunità e il benessere morale ed economico della stessa”.