“Finalmente dopo circa quattro mesi si è definitivamente risolta la problematica riguardante gli 87 ex lavoratori della Casa della Divina Provvidenza in mobilità”, a dichiararlo è il segretario aziendale Fials Nicolangelo Cosmai. I lavoratori avevano interpellato anche il commissario straordinario Bartolo Cozzoli nel marzo scorso in quanto non avevano ancora percepito dall’Inps l’indennità di mobilità spettante. Successivamente sia Cozzoli che l’onorevole Boccia avevano assicurato la risoluzione del problema da parte del Ministero del Lavoro.

La Fials ora annuncia che “a decorrere dal 23 aprile  gli ex lavoratori in questione potranno percepire le somme loro spettanti dal 1 gennaio 2018 riguardanti la indennità di mobilità prevista dall’accordo del febbraio 2013 a seguito dei licenziamenti effettuati dalla Casa Divina Provvidenza.  Inoltre, ai predetti ex dipendenti, è stata aggiornata la contribuzione previdenziale affinché molti di loro potranno essere collocati in pensione nei prossimi mesi”.

Il segretario Cosmai rivendica il lavoro svolto dal sindacato “come è noto, il Ministero del Lavoro e l’Inps sollecitati dalla nostra segreteria regionale con nota dello scorso 8 marzo ha accolto la nostra giusta rivendicazione, tra l’altro supportata da uno specifico approfondimento dell’ufficio legale della Fials che ribadiva il diritto degli ex dipendenti al riconoscimento dei 66 mesi di indennità di mobilità a decorrere dalla data del licenziamento e comunque non oltre la data di maturazione al diritto alla pensione se precedente”.

Il sindacato ha poi ringraziato specificatamente il Commissario straordinario Bartolo Cozzoli che “ha sempre sostenuto e supportato la legittimità del diritto dei lavoratori, rivendicato dalla Fials, il quale pur nella sola qualità di liquidatore della Casa Divina Provvidenza e quindi non più gestore della stessa ha mostrato particolare attenzione e sensibilità all’appello della Fials e dei tanti lavoratori in mobilità”. Allo stesso modo il segretario aziendale Cosmai  ha ringraziato senza riserve “l’onorevole Francesco Boccia che non ha mai fatto mancare il personale impegno nella lunga e dolorosa vertenza della Casa della Divina Provvidenza. A lui va riconosciuto il grande merito di aver lavorato alacremente alla soluzione della vicenda dell’indennità di mobilità negata anche senza porsi all’attenzione dei “riflettori” degli organi di informazione a fine propagandistici ed elettorali, come nel suo stile personale ma sicuramente efficace, per far sancire il diritto all’indennità di mobilità”.