Arrivano, seppur molto lentamente e ancor non del tutto assodate, le prime buone notizie per i coniugi Pasquadibisceglie.

Dapprima sfrattati e dunque costretti a dormire in macchina per cinque notti, poi accolti nella struttura Cappuccini onlus da don Salvatore Porcelli con un primo finanziamento pubblico (novecento euro per dieci notti) da parte dell’Amministrazione Comunale e poi privato (da parte di Alfonso Russo, assessore ai servizi sociali 2006-2011), Emanuela e Gianpiero resteranno fino a fine gennaio nella struttura in Via Prof. M. Terlizzi grazie, ancora una volta, alla generosità del rettore don Salvino.

Nel frattempo a Gianpiero è stato offerto un lavoro come meccanico (il lavoro che già Gianpiero svolgeva prima di essere licenziato circa un anno fa) presso un’officina nella città di Molfetta. Il titolare, però, è ancora in fase di ottenimento delle dovute autorizzazioni da parte del Comune di Molfetta per l’apertura ufficiale.

Pertanto Gianpiero dovrà ancora attendere i tempi della burocrazia prima di indossare la tuta da lavoro e cominciare a tirare un primo sospiro di sollievo.

Probabilmente arriverà anche una casa in affitto la cui consegna però è dipesa, per legittimo volere del proprietario, proprio da garanzie finanziarie che, allo stato attuale, i coniugi non possono dare.

Tutto dipende allora dai tempi di ricezione della modulistica necessaria da parte dell’officina molfettese.

I coniugi Pasquadibisceglie, inoltre, tengono a sottolineare che non sono a conoscenza di alcuna iniziativa benefica natalizia ideata a loro favore da parte di associazioni cittadine. Nello scorso mese di dicembre una realtà associativa cittadina ha organizzato un torneo di burraco per raccogliere fondi per Emanuela e Gianpiero, evento e fondi dei quali i due coniugi non conoscevano nemmeno l’esistenza.

Sarà premura di Bisceglie24 appurare e comprendere nei prossimi giorni quale destinazione abbiano preso i fondi raccolti nel corso dell’iniziativa e come mai Emanuela e Gianpiero, destinatari di questi eventuali fondi, non fossero stati avvisati dell’organizzazione della serata di beneficenza in loro favore.