“A giudicare dalle reazioni, pare che l’attività del consigliere Losapio sui rimborsi delle missioni istituzionali abbia toccato un nervo scoperto”. È con queste parole che l’assessore Roberta Rigante risponde alle critiche arrivate dai banchi dell’opposizione durante lo scorso consiglio comunale, riguardanti i documenti ottenuti da Losapio (e successivamente resi pubblici) sui rimborsi relativi alle missioni istituzionali effettuate durante le passate amministrazioni. “Come ribadito dal sindaco Angarano in consiglio comunale, saranno gli organi competenti a stabilire se ci sono profili antigiuridici o di illegittimità”, continua Rigante. “Ma è opportuno precisare che la richiesta di accesso agli atti è avvenuta rispettando le normative previste dalla legge e che nessun atto è stato diffuso contro legge. Nello specifico, infatti, si tratta di atti pubblici e accessibili a tutti i cittadini che ne facciano richiesta. Questo perché, così come affermato da consolidata giurisprudenza, è un diritto dei cittadini sapere quanto gli amministratori spendono nelle loro trasferte”. 

“L’esposto presentato dal consigliere Losapio al segretario generale è volto ad ottenere chiarimenti, non certo a svolgere un ruolo di censore”, aggiunge l’assessore. “Non capiamo quindi il motivo di così tanto nervosismo da parte del consigliere Spina che, da ex sindaco, dovrebbe invece plaudire ad azioni di questo tipo che attengono alla trasparenza e alla correttezza amministrativa”. Una frecciatina, infine, anche al consigliere d’opposizione Vincenzo Amendolagine, anche lui critico sui metodi adottati dal consigliere Losapio. “Poco comprensibile”, afferma Roberta Rigante, “è la posizione del consigliere Amendolagine, memori di quanto accadde a Roma con il sindaco Marino, ove i consiglieri pentastellati chiamarono i carabinieri per ottenere i documenti. Gli scontrini una volta ottenuti, furono divulgati alla stampa e sui social. Se rapportiamo quel caso a quello di Bisceglie, dove il consigliere Amendolagine ha difeso a spada tratta il consigliere Spina, è evidente che ci sia un doppiopesismo e una doppia morale”.

A tal proposito, il consigliere Amendolagine (M5s) ha risposto a stretto giro con un comunicato stampa: “A Roma, quando Marino era sindaco, furono proprio i 5 Stelle ad utilizzare l’accesso agli atti per verificare le presunte spese pazze delle missioni del sindaco, ma in quell’occasione i documenti recuperati furono oggetto di denuncia alle autorità giudiziarie, non di imbeccate ai giornalisti”.