Il consiglio comunale di ieri, 26 maggio, si è aperto con la discussione sul provvedimento di condivisione formale dell’“aggiornamento delle aeree a diversa pericolosità idraulica e geomorfologica per il territorio comunale di Bisceglie, lame urbane, lama paterno, lama di macina e suoi affluenti”. Il provvedimento rappresenta un ulteriore passaggio burocratico fata_spina_sindaco_napoletano_consiglio_comunale_04_2016necessario prima dell’adozione vera e propria dell’atto che andrà poi a porre effettivamente vincoli urbanistici per pericolo idrogeologico e geomorfologico. “Siamo in procinto di completare un complesso iter burocratico che porterà alla discussione del Piano Urbanistico Generale in consiglio comunale” ha spiegato il sindaco Spina che ha poi dichiarato: “Noi oggi con questo provvedimento ci muoviamo per dare certezze agli imprenditori edili, con i vincoli ben definiti e approvati ciascun operatore del settore può conoscere i limiti entro cui può muoversi, senza pericolo di vedersi chiudere un cantiere con conseguenze economiche disastrose. Inoltre questo provvedimento indica le opere di mitigazione necessarie per diminuire i rischi di dissesto idrogeologico e geomorfologico”.  A seguire è intervenuto il dirigente della ripartizione tecnica Giacomo Losapio, che ha illustrato alcuni aspetti tecnici del provvedimento ed ha risposto ad alcune domande dei consiglieri di opposizione. Dopo i chiarimenti di natura tecnica si è passati alle dichiarazioni di voto, per l’opposizione ha preso la parola il capogruppo Pd Angarano: “Spero che questo rigante_angarano_consiglio_comunale_04_2016provvedimento sia completo, studiato e ponderato sia da parte dell’autorità di bacino che da parte del comune di Bisceglie. Spesso quando quest’amministrazione si occupa di urbanistica prende delle cantonate. Ben venga la certezza degli strumenti urbanistici ma attenzione su come sono state fatte queste previsioni”. Angarano ha infine dichiarato la sua astensione dal voto sul punto in questione, a tenere il punto per la maggioranza è stato il consigliere Consiglio: “Dal 2013 molto è cambiato a Bisceglie in termini di visione urbanistica e di opere pubbliche. Questo provvedimento darà importantissime certezze agli operatori del settore”. La votazione sul punto 1 ha visto il voto favorevole della maggioranza e l’astensione di tutta l’opposizione.

La discussione è poi passata sul tema dei debiti fuori bilancio e lo scontro tra maggioranza e opposizione è stato durissimo. La consigliera Rigante ha esordito:  “A distanza di una settimana siamo di nuovo convocati per l’approvazione di debiti fuori bilancio” la segretaria cittadina del Pd ha poi proseguito: “Sono tutte somme che il comune dovrà pagare per cause legali dove è risultato slider spina consiglio comunalesoccombente. In tutti questi giudizi non si è mai provata la transazione e come conseguenza si è ottenuto un maggior dispendio di risorse da parte del comune”.  Pronta  la replica del sindaco Spina: “Prendiamo ad esempio il punto di cui stiamo discutendo, il debito fuori bilancio in oggetto nasce dalla passata amministrazione quando l’assessore al bilancio era Cozzoli, un assessore che in tre anni ha fatto i debiti fuori bilancio che l’amministrazione Spina farebbe in quindici anni. Noi stiamo migliorando una tendenza storica negativa di questo comune”. I consiglieri Tonia Spina (Cor) e Gianni Casella (Dc) hanno richiesto a gran voce la presenza dei dirigenti comunali durante la discussione dei debiti fuori bilancio, per la maggioranza ha replicato ancora una volta il primo cittadino: “Non sono contrario alla richiesta dei consiglieri,  anche se per me stasera i dirigenti non sono indispensabili perché l’istruttoria sui debiti fuori bilancio è perfetta. Sono pronto a dimostrare punto per punto la validità di questi debiti anche se sono stati fatti da altre amministrazioni. Cosa succede se non viene riconosciuto stasera questo debito fuori bilancio?”.

Ha preso poi la parola Angarano che in un lungo intervento ha ribadito tutta la sua contrarietà al modo in cui, secondo il suo parere, viene utilizzato il procedimento dei debiti fuori bilancio dall’amministrazione Spina. L’esponente Pd rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza haconsiglio comunale 16 maggio-5 dichiarato: “Voi non sapete cosa  state votando,  non è accettabile condurre la discussione dei debiti fuori bilancio con questa demagogia. Se questo debito viene approvato non c’è danno erariale, perché la richiesta è  stata portata in consiglio comunale nei termini”. Il Sindaco Spina ha quindi deciso di non votare il punto e di rinviarlo per un approfondimento. La discussione si è poi nuovamente infiammata sul punto 6, riguardante il riconoscimento di un debito fuori bilancio per la regolarizzazione contabile di un pignoramento.   “A seguito del mancato riconoscimento per tempo della somma da liquidare per una sentenza c’è stato un pignoramento” ha esordito Casella che ha poi specificato: “Il dirigente, dottor Camero, nella relazione parla di danno erariale e scrive che è stata responsabilità del consiglio comunale perché il riconoscimento dei debito per il pagamento della sentenza non è avvenuto nei tempi previsti. Io chiedo: ma i consiglieri possono mai riconoscere un debito se non viene portato in consiglio comunale?”. Sul punto ha fatto chiarezza il segretario generale Lazzaro, spiegando che effettivamente il riconoscimento del debito fuori bilancio non era stato portato in consiglio comunale entro luglio 2015, perché mancava copertura finanziaria poiché non era ancora stato approvato il bilancio previsionale. Lazzaro ha quindi sentenziato: “Una cosa è certa, non c’è nessuna responsabilità da parte del Consiglio comunale”. Secondo i consiglieri d’opposizione la vicenda però rimane grave perché di fatto il dirigente Camero ha definito nella sua relazione la tipologia di debito fuori bilancio, riguardante i pignoramenti, come un danno erariale. Debiti di natura molto simile sono stati approvati anche in passato dal consiglio comunale. Tutti i punti all’ordine del giorno sui debiti fuori bilancio, tranne il punto 2, sono stati approvati con il voto compatto della maggioranza e la ferma contrarietà dell’opposizione.