Francesco Spina non è più il sindaco della città di Bisceglie, è questo l’esito dell’ultimo consiglio comunale andato in scena ieri, mercoledì 6 settembre, all’auditorium di Santa Croce. Il complesso iter legislativo, avviato lo scorso 24 luglio con la contestazione di incompatibilità alla carica di sindaco di Francesco Spina, ha portato alla conclusione che tutti si aspettavano: decadenza di Francesco Spina dal suo ruolo, subentro del vicesindaco Vittorio Fata come sindaco, consiglio comunale e giunta considerate sciolte ma ancora in carica. In pratica questo vuol dire che per i successivi dieci mesi sarà ancora la stessa giunta comunale ad amministrare la città con a capo Fata.

Grande assente dai lavori delle massima assise cittadina è stato proprio Francesco Spina che non ha preso parte a quella che, con ogni probabilità, sarebbe stata la sua ultima uscita pubblica da sindaco della città di Bisceglie.

La questione della decadenza del primo cittadino ha animato non poco gli animi dei consiglieri d’opposizione, il primo ad intervenire è stato l’esponente Dc Gianni Casella che ha esordito affermando: “Questa situazione non è frutto della volontà dei cittadini, è frutto della volontà di Francesco Spina, acclarata, sottoscritta e votata dalla maggioranza”. Sul perché Spina abbia voluto decadere dal suo ruolo Casella non ha dubbi: “per potersi candidare alle prossime elezioni politiche nazionali. Le dimissioni sarebbero state sicuramente un atto più corretto”. Inoltre il consigliere d’opposizione si è augurato: “Che in questi mesi non ci sia governo per interposta persona e spero che questa amministrazione guidata dal vicesindaco Fata possa governare con criterio e senso civico”.  Casella ha anche duramente attaccato l’operato dell’amministrazione comunale: “Più del 40% della nostra popolazione è sotto la soglia della povertà e noi oggi stiamo parlando della decadenza del sindaco. Qui c’è il silenzio quando fuori una città muore. Spina ci ha preso tutti per i fondelli”.

Altrettanto perentorio l’intervento del capogruppo Pd Angelantonio Angarano: “Il credito preteso dal sindaco è solo un pretesto, un tentativo di mantenere in piedi una giunta che non è stata votata direttamente dal popolo. Mi fa specie che questo sindaco sia l’unico in Italia ad essere stato tradito due volte dalla propria maggioranza nel 2013 e ora nel 2017”. Anche L’esponente Pd ha auspicato che: “l’incompatibilità sia sostanziale e non formale. Se Spina è decaduto non dovrebbe più dettare i tempi di questa amministrazione, altrimenti abbiamo solo sostituito un cerimoniere con un altro cerimoniere. Se avete intenzione di stare sulle spalle di questa città per dieci mesi per fare campagna elettorale sappiate che avrete un’opposizione durissima”.

Dai toni decisamente più pacati l’intervento di Tonia Spina la quale ha innanzitutto riconosciuto a Francesco Spina: “Di aver dedicato ben dieci anni della sua vita alla città”, ma la consigliera di opposizione ha poi aggiunto: “Prendiamo comunque che questo atto è frutto di una situazione che lui stesso ha creato. L’amministrazione che subentrerà è di fatto la stessa che lascia”. La rappresentante Cor si è detta anche dispiaciuta che: “In un recente evento pubblico alcune mie idee espresse in questa assise per la rivalutazione del centro storico siano state presentate come proprie da questa amministrazione”.

Per la maggioranza è intervenuto per prima l’assessore Vincenzo Valente che ha affermato come: “Questo atto è stato frutto di una scelta personale del sindaco Spina ma non solo del sindaco Spina. Questa squadra di amministratori che con coraggio ha affrontato e si è sottoposta al giudizio degli elettori nel 2013 ha esercitato tutti i suoi incarichi al massimo delle proprie possibilità”.  Il componente della giunta comunale ha inoltre affermato come a suo dire, “ci sia una parte di questa città che comunque, a prescindere da quelle che sono le motivazioni, debba dire grazie al sindaco Spina per i suoi 12 anni di impegno messo a disposizione per la nostra comunità. Il coraggio del sindaco Spina è condiviso da questa squadra, arrivare a questo atto non è un segno di abbandono. Garantire una continuità amministrativa è doveroso”.

Sempre per la maggioranza il consigliere Pietro Consiglio ha affermato come, “Questa è solo una presa d’atto di una volontà di una persona e non si può disporre della libertà decisionale altrui”. Per la maggioranza è poi intervenuto colui che in pratica è il nuovo sindaco della città, Vittorio Fata: “Affrontiamo un punto all’ordine del giorno che ha dato la possibilità ad alcuni esponenti della minoranza di aprire la campagna elettorale. La mia scuola, la mia storia famigliare e politica mi impone un forte rispetto per le istituzioni, pertanto non mi farò trascinare nelle provocazioni.  Abbiamo seguito tutto l’iter burocratico previsto dalla legge”, ha proseguito Fata, “adesso la città non ha voglia e bisogno di sentire litigi in consiglio comunale, la città ha bisogno di continuare ad affrontare temi importanti per la sua crescita. Ci sono inoltre cantieri da portare avanti. Assicuro la mia disponibilità nei confronti di tutti i gruppi consiliari per instaurare un dialogo e un confronto continuo per migliorare le proposte di questa amministrazione”.

All’intervento di Fata ha voluto replicare il capogruppo del Partito Democratico Angarano: “Noi siamo in consiglio comunale perché amiamo la politica. Non ce l’abbiamo con Francesco Spina o Vittorio Fata, noi stiamo solo sollevando legittime critiche al modo di amministrare. Se c’è stata serenità politica in questi anni è stato anche grazie ad un’opposizione responsabile. Non abbiamo mai fatto un manifesto per attaccare strumentalmente questa maggioranza”.

Infine anche il presidente del consiglio, Franco Napoletano, ha voluto prendere la parola per dire la sua sul punto: “Non voglio tracciare un bilancio di questa amministrazione comunale in questa sede, mi limiterò a dire che in questi 11 anni e 3 mesi molte cose sono state fatte e sono state positive, ma molte altre sono state negative, nel complesso mi pare che dalla città salga un’esigenza di discontinuità. Avrei preferito una decadenza meno inelegante di quella che è stata, ma noi dovevamo seguire l’iter disposto dalla legge, questo è un atto dovuto e non politico. Per me l’avvocato Spina ha fatto un errore, se ne accorgerà lui stesso. In maniera cordiale gliel’ho pure detto, ogni tanto un consiglio mi scappa. La cosa curiosa è che oggi mi sembra siano più dispiaciuti gli esponenti della minoranza che quelli della maggioranza, se è vero che ci sono tante cose che non vanno nella città dovrebbero essere contenti che il sindaco va via”. Napoletano ha quindi concluso sottolineando come a suo dire: “La legge che ha disciplinato questo atto è fatta male e dimostra come alcuni nostri parlamentari dovrebbero tornare a scuola. La legge infatti prevede che si sciolga la giunta e il consiglio comunale rimanendo poi comunque in carica”.

Il punto sulla decadenza del sindaco è stato quindi approvato con il voto favorevole della maggioranza più quello del presidente del consiglio Franco Napoletano, astenuto il consigliere Luigi Cosmai e opposizione assente dall’aula.

Prima della discussione della decadenza del sindaco Spina è stata data comunicazione di un prelevamento dal fondo di riserva di 1700 euro ed è passata all’unanimità la mozione a sostegno del disegno di legge per il riconoscimento giuridico della figura del caregiver, famigliari che assistono i loro parenti disabili o malati. Ritirato invece il punto per la nomina di un nuovo membro della commissione toponomastica.

Da Palazzo san Domenico, al termine, della seduta del consiglio comunale, l’ufficio stampa del Comune ha fatto sapere che lunedì 11 settembre, alle 10:30, nella sala degli specchi di Palazzo Tupputi, avrà luogo una conferenza stampa dell’ex primo cittadino Francesco Spina.