Una serata non dallo sterile e nostalgico sapore amarcord, ma utile a ricordare un periodo in cui la politica era servizio e passione, abnegazione e progettualità. Parliamo dei protagonisti della Prima Repubblica a Bisceglie, ex sindaci, assessori, consiglieri comunali e chi ha raccontato le vicende elettorali e storico-politiche della città di quei decenni.

Eleonora Celestino, psicologa, ha riunito sul palco del Mondadori Bookstore nelle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, in via Porto n. 35, Tommaso Fontana, presidente del Centro Studi Biscegliese, già primario del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bsiceglie, scrittore, presidente del Comitato Feste Patronali, gli ex sindaci Domenico Ricchiuti, Barardino Cozzoli, Biagio Lorusso e Francesco Contòe l’ex assessore alle politiche per la Pace Mauro Papagni.A coadiuvare sul palco la conduttrice celestino Maristella Lupone ed Enza Patroni.

Progetti che hanno visto la luce e altri che sono finiti nel dimenticatoio, alleanze tra partiti e dispute acerrime, consigli comunali di ventisei ore e nuove leve che si affacciavano a Palazzo san Domenico. Tutto questo in un contesto storico nazionale brulicante di accadimenti virulenti, aspri, ma in cui i diversi protagonisti, De Gasperi, Moro, Berlinguer, Craxi e tanti altri hanno portato sulle spalle, con alterne fortune e con non sempre grande limpidità in taluni casi, il peso di un Paese da spingere, con progettualità, programmazione, visione, verso il futuro, tra i Paesi che contano. Ma non solo politica. Si è parlato anche delle caratteristiche più intime, emotive, caratteriali dei protagonisti sul palco esaminando oggetti che stanno particolarmente a cuore ai sei relatori.

Non sono mancati, soprattutto da parte degli ex sindaci Lorusso, Contò e Ricchiuti inviti, sentiti e anche urgenti, al sindaco attuale di Bisceglie, Angelantonio Angarano, presente in sala, di operare con una ‘vision’ chiara, definita per prospettare Bisceglie ancora una volta verso il futuro per non rischiare di perdere occasioni soprattutto in campo turistico e relativo all’agricoltura. Senza attendismi, senza tentennamenti, avvalendosi anche di chi ha operato in passato e ha reso Bisceglie la città che conosciamo oggi.

Ha mostrato una carrellata di episodi avvenuti durante il suo mandato Cozzoli ricordando progetti su cui ci si è molto battuti e altri che non hanno mai conosciuto una concretizzazione finale.

Un monito allo scrittore e giornalista biscegliese Marcello Veneziani è giunto da Papagni: “Mi duole che sia partita un’ingiusta e immeritato descrizione di Papa Francesco, un faro dei giorni d’oggi, da una illustre personalità della mia città. Lo ha chiamato ‘cretino planetario’, ‘pappagallo globale’. Espressioni che offendono la sua identità di intellettuale e feriscono chi crede nella figura di un Pontefice che più rinnova la Chiesa e porta in superficie il torbido, più viene contestato”.

Presenti in sala anche il presidente del consiglio comunale Gianni Casella, l’assessore alle politiche culturali e turistiche del Comune di Bisceglie Tonia Spina e i consiglieri comunali Francesco Coppolecchia e Loredana Bianco.

Non si tratta di nostalgie, non è stata una serata-confronto tra la Prima e la Seconda Repubblica, ma il racconto di una città che è cresciuta dal ’46 al ’94 con uomini e donne che hanno amministrato in un periodo storico complesso ma, non si può confutare questo enunciato, costituito da una classe dirigente operante tra la gente e che aveva come obiettivo rendere grandi le comunità in cui governavano. Senza selfie né incensamenti. Una classe dirigente con tanti difetti, sia chiaro, ma che ha creato l’Italia cedendo il passo a una nuova classe dirigente che ha ancora tutto da mostrare.