Un testo che parla dell’Italia nella sua interezza, dallo stato che legifera ma spesso non fa e non conosce il territorio poichè perso in un mare di burocrazia, sino alle piccole comunità che rappresentano il “popolo degli scarponi” ovvero chi è abituato a fare, a stare in mezzo alla gente e ad affrontare le avversità con passione e coraggio. Questo è in breve “La scossa dello scarpone. Anatomia di una passione socale” il libro scritto dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e presentato ieri sera, martedì 12 dicembre, al bookstore Mondadori di Bisceglie nelle Vecchie Segherie Mastrototaro nell’ambito del fuori cartellone di Libri nel Borgo Antico.  

Dopo la devastazione portata dal terribile terremoto del 24 agosto 2016, Sergio Pirozzi è diventato l’emblema di quella gente che ha sin da subito dimostrato voglia di rialzarsi e di ricostruire le proprie vite. Tra aneddoti biografici e racconti sulla propria terra il sindaco di Amatrice ripercorre una lunga strada che l’ha portato ad essere da sindaco e allenatore di calcio ad allenatore della propria comunità cittadina. “La scossa dello scarpone” parla di battaglie, solidarietà, riscatto e la consapevolezza di trovarsi in una nazione dai tanti problemi ma con un popolo capace di aiutarsi e sostenersi nel momento del bisogno.

Quasi impossibile scindere il Pirozzi allenatore da quello di sindaco, come raccontato dall’autore stesso nel corso dell’incontro, questi due mestieri sono sempre stati la sua vocazione. I due ruoli sembrano essersi influenzati vicendevolmente nella vita di Pirozzi sino a diventare complementari, anzi, un vero e proprio tutt’uno dopo quel fatidico 24 agosto 2016. Dopo il sisma Pirozzi, come lui stesso ha spiegato, ha iniziato a rivestire i panni dell’allenatore della sua comunità che in quel momento aveva perso una partita importante ma doveva rialzarsi per continuare ad andare avanti e iniziare a ricostruire. 

La libreria Mondadori Bookstore di Bisceglie ha rinunciato per l’occasione ai propri diritti sulla vendita del libro e l’intero ricavato è stato devoluto in beneficenza proprio al comune di Amatrice, un gesto che rafforza l’idea espressa con grande semplicità e senza fronzoli da Pirozzi nel suo libro: gli italiani sono tutti capaci di grandi cose e gesti significativi.