La Casa Divina Provvidenza deve essere rilevata da soggetti senza fini di lucro”, questo è il chiaro messaggio messo nero su bianco da diverse sigle sindacali (Fials, Cgil/Fp, Cisl/Fp, Uil/Fpl Fsi Ugl e Usb) nella lettera aperta alla cittadinanza biscegliese firmata congiuntamente. Una richiesta avanzata “non per demonizzare forme di impresa, ma per garantire la continuità e la vocazione del Padre Fondatore a favore dei più deboli”. La nota denuncia il “silenzio assordante” che da “troppo tempo” si registra da parte delle istituzioni e prosegue affermando che “la Casa della Divina Provvidenza non fabbrica bulloni e utensili e non è mai stata votata ad attività di business”. “Per queste motivazioni avremmo desiderato che la Cdp fosse proseguita in mani non votate ad interessi meramente economici. Ed era questa la motivazione per cui sollecitammo l’intervento di un’Amministrazione Straordinaria che garantisse la prosecuzione dell’attività sanitaria secondo i fini del Fondatore”.

Non si è fatta attendere la risposta dei rappresentanti di Universo Salute (il gruppo foggiano di cui è stata accettata l’offerta per la vendita), che si dicono “sgomenti per la reale o premeditata ingenuità” della lettera dei sindacati, “nonché per la sua inopportunità ai fini pratici stante i trascorsi dell’ente e lo status a quo della procedura”. “Parrebbe che i sindacati non conoscano la storia dell’ente”, continua la nota di Universo Salute, “e che ignorino le perdite di centinaia di milioni di euro o che nulla sappiano della disastrosa gestione passata, nonché delle procedure concorsuali a cui è sottoposto onde la scelta obbligata della cessione dei complessi aziendali; proprio a salvaguardia, in primis, dei posti di lavoro e contestualmente della prosecuzione dei servizi a cui l’ente è preposto”.

“Se alcun ente ecclesiastico o no profit, come auspicato dalle sigle firmatarie del comunicato stampa, ha partecipato alla procedura in questione, ci chiediamo quale alternativa possa configurarsi, oggi, a tutela dell’ente stesso, se non la cessione a soggetti che operano in forma giuridica di impresa ordinaria”, affermano l’amministratore delegato dell’impresa Paolo Telesforo e il presidente Michele D’Alba. “Certamente se non ci fossero state le offerte dei cosiddetti “privati” a dare garanzie di prosecuzione dell’opera voluta da Don Pasquale Uva, con i propri patrimoni e le proprie aziende sane, oggi l’ente sarebbe fallito portando con sé conseguenze avverse rispetto ai 1500 lavoratori ed ai 1700 pazienti”.

Il prossimo 5 gennaio le organizzazioni sindacali parteciperanno ad uno specifico incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico di Roma per conoscere “il piano industriale dei potenziali acquirenti della Casa della Divina Provvidenza” e “le proposte del potenziale acquirente e le modalità di garanzia dei livelli di assistenza a favore degli ammalati e dei lavoratori”. I rappresentanti di Universo Salute si augurano “un confronto obiettivo, disteso e leale con i sindacati, nella consapevolezza che l’incontro sarà decisamente condizionato dall’eventuale esercizio del diritto di prelazione riconosciuto a favore della cooperativa di alcuni lavoratori della sede di Potenza”. Prima di assumere qualsiasi decisione sul da farsi, e prima di raggiungere un eventuale accordo, i sindacati promettono una “consultazione più ampia possibile dei lavoratori”.