“Basta sparare nel mucchio, i lavoratori della Casa Divina Provvidenza non sono tutti uguali”, è questo il messaggio che la segreteria regionale pugliese della Fials lancia ai vertici del gruppo Universo Salute, nuovo proprietario della Cdp.

La Fials non condivide minimamente la scelta della denuncia pubblica di Universo Salute riguardo alcuni presunti comportamenti illegali dei lavoratori, in particolare quelli denunciati attraverso la pagina Facebook ufficiale del gruppo riguardanti la sottrazione di alimenti ai pazienti dell’ortofrenico. “Non possiamo escludere che anche nella Casa Divina Provvidenza vi possano essere anche dipendenti “infedeli” di ogni ordine e grado”, afferma il segretario regionale Fials Mincuzzi, “ma sicuramente è profondamente ingiusto additare la stragrande maggioranza di lavoratori onesti, che con abnegazione svolgono la propria opera a favore di pazienti sfortunati, sui social network e attraverso i mezzi di informazione”. La Fials inoltre sottolinea inoltre come “dalle denunce pubbliche non è dato comprendere nemmeno in quale struttura sanitaria siano avvenuti gli episodi denunciati, visto che le sedi sono a Bisceglie, Foggia e Potenza”. 

La Fials inoltre afferma che i propri dirigenti sindacali “da sempre hanno denunciato tutti i comportamenti illegittimi posti in essere nella Casa Divina Provvidenza, convinti che il dissesto economico dell’ente non è sicuramente avvenuto per un accanimento divino”. La Fials si dice inoltre convinta che “le mele marce esistono in tutti i contesti sociali, compresi gli ambienti di lavoro, tuttavia vi sono gli strumenti contrattuali per reprimere e sanzionare eventuali comportamenti illegittimi”.

La richiesta del sindacato ad Universo Salute è quindi quella di “applicare tutti gli strumenti affinché accadimenti come la sottrazione di generi alimentari ai pazienti ed altri comportamenti illegittimi, non avvengano più ed i colpevoli se ne assumano la responsabilità pagando in proprio”. Il segretario Fials Mincuzzi ha quindi concluso affermando anche che “così come è necessario che non si osservi più il fenomeno dei “lavoratori imboscati” che percepiscono al pari dei lavoratori onesti lo stipendio. Per fare questo è necessario che tutti coloro che hanno la responsabilità di coordinare il personale sottoposto a partire dai dirigenti, medici e non, svolgano appieno il proprio compito. La disciplina deve cominciare dall’alto, se si vuole che sia rispettata in basso!”.   

Di tutt’altro avviso il gruppo Universo Salute che respinge le accuse al mittente affermando che la Fials: “prende una cantonata di notevoli dimensioni in quanto nel nostro comunicato non si spara affatto nel mucchio tant’è che nel condannare duramente i responsabili di tali furti, abbiamo invitato gli altri lavoratori a collaborare e a vigilare perchè tali episodi, ripetiamo gravissimi, non abbiamo più a ripetersi. Respingiamo quindi con durezza e decisione al mittente questo comunicato che fornisce una visione falsata della realtà“.

La nuova proprietà Cdp ha poi spiegato che gli episodi di sottrazioni di cibo ai pazienti “attengono a tutte e tre le sedi e siamo estremamente sorpresi che i sindacati che da sempre hanno denunciato tutti i comportamenti illegittimi posti in essere nella Casa della Divina Provvidenza, fossero all’oscuro di tali episodi. Evidentemente l’operazione trasparenza su tutto quanto accade all’interno della nostra azienda che abbiamo posto in essere sin da ora fornisce più frutti di altre metodologie adoperate in passato per mantenere e/o ripristinare la legalità all’interno dell’Opera Don Uva.

Secondo Universo Salute inoltre appare “superfluo” che il sindacato chieda loro di vigilare sul fenomeno dei “lavoratori imboscati” e di “controllare i dirigenti medici” in quanto lo stiamo già facendo, e lo stiamo facendo pubblicamente, apertamente, in modo documentato e documentabile. Se i sindacati vorranno darci una mano, nel rispetto dei ruoli, ne saremo ben lieti. Se i sindacati invece ritengono di dover dettare le linee guida aziendali, riteniamo che abbiano travisato il loro, pur fondamentale, ruolo”.