“La frazione organica contenuta nei rifiuti urbani può essere degradata, stabilizzata ed eventualmente trasformata in fertilizzante in due modi: aerobico (all’aria) e anaerobico (in assenza d’aria). I due sistemi sono diametralmente opposti”. A sostenerlo è Maurizio Parisi, componente dell’esecutivo regionale dei Verdi Puglia.

“L’aerobico”, spiega Parisi, “demolisce la sostanza organica in modo ‘naturale’ e non produce gas combustibili. Se si utilizza frazione organica da raccolta differenziata spinta, sfalci e/o potature verdi, si produce un fertilizzante che può essere impiegato in agricoltura sotto forma di compost di qualità”.

“L’anaerobico”, continua l’esponente dei Verdi, “invece, agisce a caldo, con produzione di biogas (il quale viene bruciato per ottenere energia termica e/o elettrica) e di percolato, liquido altamente inquinante. Il rifiuto esausto rimanente (digestato) viene poi ‘stabilizzato’ in presenza d’aria e, a seconda della tipologia, dà origine a un prodotto che viene chiamato in modo improprio “compost”, ma che invece ha una composizione chimica e una qualità nettamente inferiore al vero compost aerobico, oppure genera un nuovo rifiuto da portare ancora in discarica”.

“Del tipo aerobico è la compostiera di comunità, per la quale l’amministrazione comunale di Bisceglie ha inviato, nel mese di novembre, una manifestazione d’interesse alla Regione Puglia rispondendo ad un avviso ai Sindaci pubblicato sul sito della Regione il 28 ottobre scorso”, sottolinea Maurizio Parisi. “Questa tipologia di compostiera, di piccole dimensioni (servirà circa 500 famiglie) non ha alcun impatto ambientale, utilizza la modalità aerobica per la produzione di compost di qualità ed è stata da noi proposta e sostenuta, così come previsto dalla ‘Strategia Rifiuti Zero’”.

“Al contrario”, aggiunge il componente dell’esecutivo regionale dei Verdi, “l’avviso ai Sindaci per la disponibilità ad ospitare impianti di “digestione anaerobica con produzione di biogas”, pubblicato sul sito della Regione Puglia il 6 novembre, ci vede fortemente contrari poiché si tratta di impianti da 50mila tonnellate annue che possono avere pesanti ricadute ambientali e sanitarie sul territorio circostante”.

“Occorre ricordare”, continua Parisi, “che le biomasse attualmente previste negli impianti di digestione anaerobica  fanno riferimento alla Forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani). Il termine nasconde però ben altro rispetto al solo organico separato con la raccolta differenziata spinta e comprende una vastissima serie di codici Cer (dei codici, appunto, che identificano un rifiuto) che spaziano dagli scarti agro industriali a quelli legati al comparto carni, lattiero, caseario eccetera. Gli impianti anaerobici, inoltre, dovendo lavorare in continuo, H24 per tutti i giorni dell’anno, hanno bisogno di essere alimentati costantemente e per questo finiscono inevitabilmente per richiamare frazione organica da altri Aro (ambiti di raccolta ottimale) se non da altre regioni (come accade per quello localizzato a Milano che ‘compra’ frazione organica dal Comune di Roma), aumentando pesantemente il traffico di mezzi pesanti e appesantendo così la già precaria situazione delle nostre città”.

“Come Federazione dei Verdi – Bisceglie”, conclude Parisi, “siamo direttamente impegnati affinché la Regione Puglia ritiri l’avviso per la realizzazione di impianti anaerobici (a biogas) e per questo abbiamo chiesto e ottenuto dal presidente Michele Emiliano la disponibilità ad un incontro al fine di confrontarci sulle diverse tipologie di impianti e per  la modifica dell’avviso, favorendo così l’impiantistica aerobica, calibrata sulle reali esigenze dell’Aro di appartenenza”.