Gli attivisti della Federazione Nazionale Pro Natura lanciano l’allarme: “le 171 specie di avifauna che si possono osservate a Cala del Pantano rischiano di essere solo un ricordo”. Secondo Pasquale Perruccio e Mauro Sasso sarebbe in atto una drammatica riduzione dell’ampiezza dell’insenatura. “Questa situazione”, spiegano gli ambientalisti, “comporta l’inevitabile decomposizione delle alghe che si accumulano sul fondo. Tutto ciò provoca, oltre ad odori nauseanti, produzione di ammoniaca e idrogeno solforato elementi che rendono le acque inadatte alla sopravvivenza di forme di vita”. Da Pro Natura spiegano anche come “il materiale che ha ridotto lo specchio d’acqua si è prevalentemente accumulato in corrispondenza di una barriera artificiale costruita di recente. Questo materiale è stato sospinto dall’azione dei venti di greco e levante con conseguente abbassamento del livello di profondità specie durante la bassa marea”. Venti e violente mareggiate avrebbero poi peggiorato la situazione facendo accumulare ciottoli all’ingresso della Cala.

Pasquale Perruccio, consigliere di Pro Natura spiega come: “Pochi anni fa nell’ampia insenatura era presente una ricca fauna costituita da pesci e molluschi. Vi era anche la presenza costante di uccelli migratori tra Limicoli, Ardeidi, Laridi e altri, che trovavano cibo sufficiente per riaccumulare energia, prender fiato e continuare il loro estenuante viaggio.  Ora la situazione è totalmente cambiata”, conclude Perruccio, “a tal punto da compromettere quell’equilibrio che per lungo tempo ha fatto di Cala Pantano  uno dei siti pugliesi di rilievo per la fauna migratoria”.

Pro Natura in questi anni si è data da fare per riportare alta l’attenzione su Cala del Pantano. Vi sono state le proposte contenute nelle “Linee guida per lo sviluppo sostenibile delle Zona pantano Ripalta”, numerose iniziative mediatiche, la “Operazione Pantano pulito”, i comunicati stampa e gli esposti inoltrati alle Autorità competenti degli ultimi 15 anni. Pro Natura fa anche sapere che il professor Perruccio “ha introdotto nei pressi della Cala una nuova colonia di rospi smeraldini”. Secondo l’associazione ambientalista però “queste iniziative avranno effetto solo se il Comune interverrà per la conservazione degli ecosistemi e degli equilibri ecologici”.

Gli attivisti sostengono che “occorre eliminare la barriera trasversale che a nostro avviso ha un forte impatto ambientale. Successivamente è necessario ampliare la superficie della Cala. Bisogna eliminare buona parte della sponda. Successivamente occorre posizionare i massi ricavati dalla demolizione della barriera prima dell’imboccatura del porticciolo, per evitare che l’accumulo di ciottoli ostruisca l’ingresso. Questo intervento di restauro ambientale ha costi irrisori . Il fine è quello di ripristinare la situazione originaria. Cala Pantano deve essere un ambiente umido in perfetto equilibrio, in grado di ripopolarsi di quella fauna che ora è in agonia”.

“Pochi giorni fa”, affermano ancora da Pro Natura, “abbiamo partecipato ad una riunione sul regolamento comunale per la tutela degli animali domestici e non.  L’Art 2 (Competenze del Comuni), al comma 3 asserisce: “Il Comune promuove  e sostiene iniziative e interventi rivolti alla conservazione  degli ecosistemi, degli equilibri ecologici che interessano le popolazioni animali ivi previste”. A Bisceglie”, dicono Perruccio e Sasso, “l’ecosistema di riferimento è sicuramente la litoranea di levante. Rivolgiamo un accorato appello all’Amministrazione comunale chiedendo che il Regolamento sia attuato in tutte le sue declinazioni”.

“La Zona Pantano Ripalta, riconosciuta quale eccellenza naturalistica anche dalla guida internazionale Lonely Planet”, conclude il dottor Mauro Sasso, Presidente di Pro Natura, “necessita di una programmazione di lungo respiro che assicuri la protezione del paesaggio e valorizzi l’ambiente in una prospettiva turistica sostenibile. Ci impegneremo a confrontarci con le forze imprenditoriali e sociali affinché le legittime aspettative della comunità ambientalista si possano realizzare”.

Pro Natura ha concluso ringraziando le forze dell’ordine per aver sgombrato la Cala del Pantano da cinque roulotte non autorizzate.