Lo scorso 23 luglio all’unanimità fu votato favorevolmente dal consiglio comunale un emendamento proposto dal primo cittadino Francesco Spina sul recupero e sul restauro della chiesetta del casale di Sagina. A oggi, dopo poco più di otto mesi, la piccola struttura, ma intrisa di storia, arte e tradizione devozionale, versa ancora in condizioni molto preoccupanti.

Nessun lavoro è ancora partito e all’interno la situazione si commenta da sola (galleria fotografica in basso): piove dalla volta, umidità imperante, lapidi divelte e distrutte, pavimentazione traballante, altare totalmente devastato e facciata principale cadente.

Abbiamo chiesto a chi cura la manutenzione dell’appezzamento di terreno attiguo alla chiesetta cosa si stia aspettando per i lavori e se qualcuno, nel frattempo, fosse giunto sul posto per un sopralluogo. Ci ha risposto che si è da mesi a conoscenza dello stanziamento di una somma non ben definita per avviare i lavori di recupero, ma che non c’è, sinora, sentore di avvio dei lavori. A questo si aggiunge l’interessamento all’area del Fai, Fondo Ambiente Italiano, che, prima di ogni via libera ai lavori, assieme alla Sovrintendenza, vorrebbe procedere all’ispezione di un arco presente su una parete laterale all’interno della chiesa che si pensa potesse celare un antico altare o addirittura un’antica cappella dedicata a san Sergio martire di cui la signora Tecla de Fabiis, prima proprietaria della struttura in zona Sagina (o Saggina), era lontana parente. Ciò tarderebbe (a torto o a ragione, saranno gli addetti ai lavori a valutarlo) di molto l’avvio degli interventi manutentivi e di restauro.

Anche la torre, distante poche decine di metri dalla chiesetta e facente parte di ciò che resta dell’antico insediamento protourbano, necessita di urgenti e intensi lavori di restauro interni ed esterni. Confidiamo in una accelerazione dell’iter che porterà all’attivazione dei lavori: da Sagina è nata la storia della nostra città (leggenda o realtà, va comunque salvaguardata, rispettata) e, prima della prossima festa patronale (5-8 agosto 2016, ndr), ci auguriamo di ricevere notizie rincuoranti.