Impure per il ciclo mestruale, impure per una minigonna, impure se si è avuto rapporti con più uomini, impure perchè gravide. Tre religioni, quelle monoteiste, che di certo non tracciano un ritratto lindo e rispettoso della donna secondo la giornalista e scrittrice piemontese Giuliana Sgrena, ospite mercoledì 8 giugno del circolo Arci Open Source di Bisceglie per presentare il suo ultimo libro “Dio odia le donne”.

«Il problema della discriminazione è un problema tutto maschile – afferma la storica penna de Il Manifesto –: finchè l’uomo non impara ad amare e rispettare le donne, non faremo passi in avanti in tal senso».

Moderatrice dell’incontro è stata la giornalista Annamaria Minunno. Alla domanda della moderatrice «La religione cattolica, dal punto di vista del rispetto della donna, come è messsa?», Giuliana Sgrena ha risposto: “Per cinque anni, a scuola, c’era la maestra, una suora, che invitava le mie compagne di classe a pregare per me, figlia di un comunista partigiano. E poi nell’ultimo sinodo indetto da Papa Francesco sulla famiglia, su oltre 200 delegati, vi erano solo 35 donne senza però diritto di voto. Ecco com’è messa”.

Un libro (edito da Il Saggiatore) che analizza quanto l’uomo non riesca molto spesso a tollerare libertà, vittorie, conquiste femminili mettendo al primo posto una sua fantomatica egemonia e reagendo con rabbia e violenza. Analizza ciò attraverso il quadro impietoso che le tre religioni monoteiste offrono della donna.

La serata è stata organizzata in collaborazione con l’Uaar Bat.

Ecco la video intervista di Bisceglie24 a Giuliana Sgrena. Riprese e montaggio di Gabriele Caruolo.