Sarà l’ospedale di Canosa di Puglia ad accogliere i casi dei pazienti post-acuti. Il nosocomio biscegliese continuerà a ospitare i pazienti acuti affetti da Covid-19, mentre quello canosino tratterà, quindi, i pazienti in via di guarigione che potranno essere, dunque, trasferiti da Bisceglie a Canosa poiché non destano più preoccupazioni per la loro salute ma necessitano che di rimanere sotto osservazione.

I posti letto previsti a Canosa saranno 30, di cui 10 già disponibili e 20 da attivare nei prossimi giorni. La scelta di Canosa di Puglia è stata disposta per il fatto che “si tratta di un ospedale già attivo”, ha spiegato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, “e può dunque dedicarsi esclusivamente al trattamento dei pazienti in via di guarigione da Covid 19”.

Escluse altre strutture “poiché e obiettivo della Regione Puglia concentrare nel minor numero possibile di impianti ospedalieri i casi di Covid 19”, ha detto Emiliano, “meno pazienti ci sono in giro, più sono tutelati gli operatori sanitari e meglio si trattano i casi poiché c’è maggiore collaborazione e scambio di esperienze“.

Tali decisioni sono state annunciate dal governatore nel corso di una video conferenza stampa alla quale hanno partecipato 77 operatori dell’informazione di tutta la regione ei suoi più stretti collaboratori nella emergenza sanitaria in corso, Pier Luigi Lopalco e Vito Montanaro, i numeri relativi all’ospedale di Bisceglie, che rappresenta una delle strutture attualmente coinvolte nella rete Covid 19: al “Vittorio Emanuele II”, scelto poiché possiede contemporaneamente Terapia intensiva, Pneumologia e Malattie infettive, vi sono 6 posti di terapia intensiva, tutti destinati al Covid 19, e 20 posti di malattia infettiva, oltre ad altri 24 attivabili, per un totale di 50 posti letto. Si tratta, come detto, dell’unico ospedale di riferimento della Bat per gli acuti, insieme con gli altri presenti a Bari, Foggia, Brindisi, Taranto, Lecce, Acquaviva delle Fonti ed alle case di cura di Conversano e Bari. Le Unità operative di terapia intensiva sono 32, mentre secondo il decreto ministeriale 70 dovrebbero essere 27.

È stato previsto di attivare fino a 2000 posti letto Covid in tutta la Puglia, tenendo conto però dello scenario peggiore possibile. Tuttavia, fra mercoledì e giovedì potrebbero già profilarsi miglioramenti per cui i 2000 posti letto saranno ragionevolmente da escludere per il loro utilizzo contemporaneo.