Mancanza di risposte ai numerosi solleciti all’amministrazione comunale” in merito allo stato di fermo dell’economia cittadina, ma anche delle attività svolte in piazza san Francesco “rigenerata”, si legge nella nota stampa; “solo grazie alla fattiva collaborazione della Amministrazione Comunale e del Comitato BisceglieViva”. Queste le considerazioni dei commercianti biscegliesi emerse dall’incontro tenutosi lo scorso 19 marzo nella sede della Confcommercio cittadina.

Presenti al confronto Nicola Papagni in rappresentanza del Comitato BisceglieViva, Antonio Abascià Presidente del Consorzio Mercatincittà, Andrea Nazzarini, Presidente Fiva, e per Confcommercio Bisceglie Leo Carriera e Katia Todisco. All’incontro, invitati in completa autonomia da alcuni associati, erano presenti anche Gianni Casella, presidente del consiglio comunale, e Vittorio Fata consigliere comunale di opposizione.  

“In tutti questi mesi abbiamo avuto numerosi incontri con l’Amministrazione Comunale”, ha esordito Antonio Abascià, “che ad oggi non ha ancora dato risposte e continua a ignorarci. Come Presidente del Consorzio Mercatincittà mi aspettavo che ci fosse riconosciuto un ruolo, come accadeva in passato. In questi anni abbiamo lavorato tanto e bene ed ora l’Amministrazione non ci supporta. Chiediamo al Sindaco”, continua Abascià, “di darci delle risposte, urgenti. E’ un momento difficilissimo per il commercio e potremmo parlare di fase di ripartenza se ci fossero dei rapporti con l’Amministrazione, in tal caso chiederemmo di riprendere l’organizzazione dei mercati straordinari in occasione della prima domenica del mese e in alcune festività, come abbiamo fatto in passato, ottemperando con maggiore attenzione agli obblighi della legge in materia di commercio su aree pubbliche. Tra l’altro”, sostiene, “con l’approssimarsi della stagione estiva, andrebbero rinnovate tutte le autorizzazioni stagionali delle attività che insistono lungo la litoranea di levante e di ponente. Anche su questo argomento abbiamo invano sollecitato l’Amministrazione a farci conoscere se intende modificare le modalità adottate negli anni passati o, se le stesse, devono subire essenziali modifiche”. La nota di Confcommercio continua sostenendo che, “Nel corso della riunione, il Presidente Fiva Andrea Nazzarini ha ricordato un episodio spiacevole. Nel corso degli incontri “In ascolto”, organizzati dall’amministrazione biscegliese, è intervenuto all’appuntamento dedicato al tema delle ‘politiche economiche’ e quando ha evidenziato lo stato di stallo del settore è stato invitato ad allontanarsi dall’aula”.

A fare da eco, le parole di Nicola Papagni, che fa un raffronto tra le amministrazioni del recente passato e quella attuale, “Oggi tutte le attività utili alle vie dello shopping che, in passato, davano visibilità al centro cittadino come sagre, mercatini dell’artigianato e manifestazioni varie, rendendolo uno ‘shopping village’ sono bloccate e non abbiamo ricevuto alcuna indicazione al di là della burocrazia, su come gestire il tutto”.

Confcommercio parla di, “Una situazione davvero insostenibile, quella emersa nel corso dell’incontro, in cui è stato evidenziato anche il notevole ritardo nel fornire informazioni e dati importanti per il completamento del Piano Strategico del commercio, nonostante sporadici incontri con i tecnici incaricati e le continue sollecitazioni avanzate dal Presidente del Distretto Urbano del Commercio di Bisceglie Avv. Antonio Belsito e del consigliere Vincenzo Valente presente all’incontro. Ciò sta comportando un rallentamento nella fase di presentazione del documento programmatico ai cittadini e agli operatori economici interessati”.

“La problematica molto forte”, ha dichiarato Gianni Casella “è proprio che i commercianti e Confcommercio e Confesercenti, quali associazioni maggiormente rappresentative, non riescono a interloquire con l’Amministrazione anche sulla possibilità di fare un mercato mensile, atteso che stanno facendo riferimento a leggi regionali e quant’altro in materia di estensione dei mercati anche settimanali.  C’erano atti monocratici dei precedenti sindaci che consentivano attraverso una sorta di convezione che permetteva al Consorzio di gestire queste attività straordinarie che favorivano maggiori occasioni di lavoro ai nostri commercianti ambulanti”.

Vittorio Fata ha aggiunto, “Ci siamo impegnati affinché l’intera categoria faccia valere i propri diritti, e porteremo in sede istituzionale in un ordine del giorno tutta la questione, che ci consentirà di chiedere perché si è arrivati a questo punto. Tra l’altro, al momento della presentazione delle candidature per il rinnovo del Consiglio Comunale, in qualità di candidato sindaco, ricevetti il programma che Confcommercio approntò relativamente alle priorità del terziario in ambito comunale, nel quale erano contenute tutte le problematiche oggi sul tappeto, per cui, avendolo sottoscritto il mio impegno rimane immutato per la soluzione delle stesse”.

“Ad appesantire la posizione del Sindaco Angelantonio Angarano”, prosegue la nota di Confcommercio, “ci sarebbe la richiesta negata alla Confcommercio di Bisceglie di accesso agli atti, per verificare alcune attività non ancora regolamentate. Il dirigente del comune, con molta superficialità e leggerezza, ignorando volutamente la legge, ha invitato il Direttore dell’Associazione più rappresentativa del territorio, ad accedere agli atti dall’Albo pretorio. Inevitabile l’azione di ricorso al TAR”.

La richiesta generale è chiara: “Ripristino delle regole e dei rapporti, senza dover subire atteggiamenti prepotenti e sterili, in un momento davvero pesante per il commercio, in considerazione, non da poco, che l’attuale sindaco aveva fatto del commercio e dell’aumento dei posti di lavoro, 500 per ciascun anno, per 10 anni uno dei pilastri del suo programma elettorale, esprimendo pubblicamente  l’importanza per tali finalità di collaborare con le associazioni di categoria in particolare Leo Carriera della Confcommercio e Andrea Nazzarini della Fiva”.

Non ci piace essere protagonisti del mercato delle promesse elettorali”, ha concluso Leo Carriera, “vogliamo essere considerati come gli interlocutori di una parte rilevante del tessuto economico di un territorio, che vuole crescere, e non intende continuare a restare in ginocchio”.