Nessuna proroga e nessuna sospensione dei termini dell’invito a manifestare interesse per l’acquisto della Casa della Divina Provvidenza, è questa la risposta del commissario straordinario Bartolo Cozzoli alle richieste formulate durante il tavolo di confronto svoltosi il 25 settembre all’auditorium di Santa Croce a Bisceglie (leggi qui).

“La proroga o la sospensione dei termini dell’invito a manifestare interesse per l’acquisto dell’azienda o dei rami d’azienda di proprietà della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza è istanza non accogliibile poiché contraria al dettato dell’articolo 27 del Decreto legislativo 270/99 e alla tempistica ivi indicata” spiega il commissario straordinario che poi prosegue “potrà tranquillizzare la circostanza che non paiono altresì corrette le ragioni su cui fonda la richiesta di proroga o sospensione dei termini dell’invito a manifestare interesse. Ed infatti, finanche la mancata presentazione (nei termini) della manifestazione di interesse non costituisce affatto elemento preclusivo per formulare offerta di acquisto del complesso aziendale della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza in amministrazione straordinaria. Tale volontà potrà essere palesata sino al momento della chiusura definitiva di procedura di cessione e, quindi, attendibilmente entro il mese di gennaio 2016”.

Cozzoli ha poi chiarito che la documentazione di gara sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’ente www.donuvainamministrazionestraordinaria.it successivamente al 10 ottobre e subito dopo la trasmissione della stessa ai soggetti che hanno manifestato interesse all’acquisto. Infine per quanto concerne l’ultimo punto del documento siglato durante il tavole istituzionale del 25 settembre scorso a Bisceglie riguardante la proroga dei contratti a tempo determinato degli infermieri precari, il commissario spiega che: “Quanto all’istanza di “riconferma dei contratti in essere con gli infermieri in scadenza tra cinque giorni si osserva che la materia rientra tra le scelte organizzativo-gestionali di stretta competenza dello scrivente. Peraltro, la riconferma non pare in linea con i fabbisogni standard rivenienti dalla normativa applicabile e si porrebbe in contrasto con le previsioni dell’articolo 21 del Decreto legislativo 81/2015. In ragione di ciò, appare di tutta evidenza che la sollecitata “riconferma”, allo stato, costituirebbe un ingiustificato aggravio di costi per l’ente (dichiarato insolvente dal Tribunale di Trani) ed un ulteriore ostacolo al tentativo di salvataggio dello stesso”.

In pratica nessuna delle richieste sottoscritte venerdi scorso dai rappresentanti sindacali e istituzionali pare esser stata accolta, ad eccezione della pubblicazione dei documenti di gara che avverrà dopo il 10 ottobre.