Il Consiglio di stato ha respinto il ricorso della ditta Ambiente 2.0 contro la sentenza del Tar Puglia che accertava “l’insussistenza dei requisiti formali” della ditta lombarda nella gara d’appalto per il servizio igiene urbana.

Lo scorso agosto il Tar di Bari si è espresso sul ricorso presentato dalla ditta Sangalli, terza classificata nella gara d’appalto proprio alle spalle della ditta Ambiente 2.0, per l’annullamento previa sospensiva del “provvedimento, di estremi e data non conosciuti, per mezzo del quale la stazione appaltante ha autorizzato il subentro di Energeticambiente srl a Aineri Ambiente srl quale consorziata di 2.0 s.c.a.r.l.”. Il Tar aveva accertato quindi “l’insussistenza di alcuni requisiti formali in capo ad Ambiente 2.0 e il consequenziale diritto della ditta Sangalli (terza classificata dopo Camassambiente e Ambiente 2.0) a subentrare nella gestione del servizio di igiene urbana di Bisceglie”. Il giudizio espresso dal Tar pugliese è quindi stato confermato in appello dal Consiglio di stato e pertanto la ditta Sangalli dovrebbe subentrare, nei tempi tecnici, alla ditta Ambiente 2.0 nella gestione del servizio igiene urbana.

Sulla vicenda si è pronunciato il vicesindaco della città di Bisceglie Vittorio Fata: “In questo contesto di litigiosità tra aziende di igiene urbana, cosa che accade in tutta italia, Bisceglie è riuscita ad avviare la raccolta differenziata totale porta a porta con percentuale costante intorno al 65 per cento”. Fata ha anche sottolineato come: “i vari avvicendamenti derivano sempre da fatti ascrivibili a responsabilità soggettive delle aziende, tanto è vero che anche questa volta l’azienda soccombente in giudizio è stata condannata alle spese mentre il comune di Bisceglie non ha ricevuto la stessa condanna”. Il vicesindaco ha assicurato che: “rispetteremo le decisioni inoppugnabili del massimo organo della giustizia amministrativa garantendo la continuità amministrativa e, con la concertazione sindacale, anche i livelli occupazionali, cosa che seguirò personalmente”. Fata ha quindi infine rassicurato: “nessun dramma se per ragioni formali e legali si registreranno nuovi avvicendamenti nella gestione del servizio senza che le aziende, i lavoratori ma, soprattutto i cittadini, subiscano alcun pregiudizio”.