Il comune di Bisceglie non è stato ammesso al finanziamento regionale Ager, decreto 63/2017, per favorire il risanamento ambientale, la diminuzione dei rifiuti indifferenziati o la diminuzione degli scarti derivanti dalle raccolte differenziate, a darne notizia è il movimento civico Bisceglie Svolta.

“Scorrendo il decreto di approvazione con grande delusione si scopre che Bisceglie è l’unico comune non ammesso per domanda presentata fuori termine”, commentano dal movimento civico, “in questi momenti di difficoltà economica oltre che di sofferenza delle famiglie si scopre ancora una volta l’incapacità amministrativa della giunta Spina nel gestire e governare un settore, quello dei rifiuti, che incide già pesantemente sulle tasche dei biscegliesi”.

“Perplessità’ sollevano le strategie comunicative del sindaco”, proseguono da Biscegliesvolta, “ci si affretta ad enfatizzare effimeri risultati di un finanziamento di 24mila e 600 euro per la pulizia delle strade e che invece tace sulla perdita di un finanziamento strutturale ben più importante. Il vicino comune di Trani è stato ammesso, ad esempio, per oltre 1 milione di euro!”.

La cosa più grave secondo il neo costituito movimento civico sarebbe però la mancata consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale: “del danno economico arrecato ai cittadini che con molta probabilità subiranno un ulteriore aumento della tassazione nel 2018 a causa dell’ecotassa che costituisce una delle voci che incide sulla Tari”.

Gli 8 milioni di euro complessivi stanziati dalla regione sono fondi corrispondenti al 20% dell’ecotassa complessiva pagata dai comuni al governo regionale e destinati ad uno speciale fondo ambientale utile a “innescare sistemi virtuosi e innovativi di raccolta, smaltimento e gestione rifiuti per i comuni”.  Biscegliesvolta ha proseguito quindi sottolineando come in caso di finanziamento regionale: “si sarebbero potute finanziare nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi. Tutte queste azioni avrebbero comportato l’aumento della percentuale di rifiuto differenziato e/o obiettivi di premialità. In entrambi i casi avremmo avuto un risparmio diretto nella Tari ed un miglioramento della qualità ambientale e della situazione dell’igiene cittadina”.

Biscegliesvolta ha inoltre analizzato la situazione dell’aliquota dell’ecotassa applicata al comune di Bisceglie: “I biscegliesi anche quest’anno stanno pagando una Tari aumentata rispetto agli anni precedenti essenzialmente per questioni locali poiché l’ecotassa è invariata dal 2013 ed è pari a 15,00 euro per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato.  Ma la Regione Puglia ha stabilito, sulla scorta dello scarso livello di raccolta differenziata raggiunto nell’anno 2016 (26,48%), che l’aliquota di tributo speciale per l’anno 2017 (Tari del 2018) sarebbe stato di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato”. “Chiediamo quindi all’amministrazione”, proseguono dal movimento civico, “se abbiano fatto sforzi necessari riuscendo almeno a confermare la riduzione dell’ecotassa a 15 euro a tonnellata”.

Biscegliesvolta ha quindi ribadito come: “Non aver intercettato quota parte degli 8 milioni di euro di finanziamento vuol dire non avere la capacità di rafforzare in maniera strutturale quella che è stata una scelta tanto voluta dall’amministrazione, e cioè la raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale, dotandosi di nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi”. Dal movimento civico hanno quindi concluso: “Se sui problemi come quello della raccolta dei rifiuti non si interviene in maniera sistematica e strutturale continueremo a trovarci con la Tari in aumento e anche lo sforzo di aver intercettato i 24mila e 600 euro verrà vanificato il giorno dopo”.