E’ stato senza ombra di dubbio un 2017 estremamente importante per la comunità Lgbtqi pugliese. In questo ultimo anno è stato compiuto un passo molto importante sul fronte diritti civili, la regione Puglia ha approvato la legge sull’omofobia. Nel frattempo l’attività dell’Arcigay Bat ha visto un ulteriore consolidarsi sul tutto il territorio della sesta provincia.  Per fare il punto della situazione e tracciare un bilancio sull’attività dell’Arcigay “Le mine vaganti”, abbiamo intervistato il presidente dell’associazione arcobaleno provinciale, il biscegliese Luciano Lopopolo.  

Quali i principali eventi e le novità di questo 2017 dell’Arcigay Bat?

Questo anno associativo si conclude con un bilancio delle attività del Comitato in crescita, come del resto ormai avviene dalla sua costituzione. Le iniziative promosse fanno capo fondamentalmente a tre grandi ambiti: advocacy, servizi alla comunità, intervento politico e culturale. Nelle attività di advocacy, cioè di patrocinio libero e gratuito, si sono consolidati i servizi degli sportelli accoglienza, legale e psicologico, così come il partenariato già istituito con il centro antiviolenza Riscoprirsi di Andria. A proposito delle iniziative a sostegno della comunità con finalità di aggregazione ludico ricreativa e di tipo culturale, è stata determinante la riapertura della sede provinciale a Barletta, in vico d’Abundo 24 presso Casa della Sinistra, così come le attività sparse sul territorio, non ultimi gli eventi di aggregazione con cadenza settimanale organizzati a Bisceglie in alcuni locali del centro. Significativa la presenza di Arcigay Bat nelle scuole durante il 2017 con un progetto Nazionale “Rete delle scuole antidiscriminazione” presentato all’Iiss Sergio Cosmai di Bisceglie, con interventi anche in scuole di Andria e Molfetta.  L’intervento di natura politico culturale ha impegnato le nostre attività nell’ organizzazione del Puglia Pride di Bari del 2 luglio 2017, nella costruzione della rete regionale di Arcigay Puglia, così come nel sostegno alla Legge Regionale contro Omofobia e Transfobia. Questa legge recentemente licenziata dalla Giunta Regionale pugliese sarà presentata da noi in un convegno, che si terrà a Bisceglie nei primi giorni di gennaio, in anteprima per tutto il territorio provinciale. Ospiti di questa iniziativa saranno la redattrice onorevole Titti de Simone, Consigliera Politica per l’attuazione del programma di governo del Presidente Michele Emiliano

Come prosegue l’attività dello sportello Arcigay Bat qui a Bisceglie? Ci sono dati che potete fornirci?

Attraverso il servizio volontario e gratuito di attiviste ed attivisti ogni settimana da aprile del 2017, a Bisceglie ed a Barletta, 2 persone per volta sono state disponibili in una sede fisica. Contestualmente a tale presenza fisica la nostra attività di sportello resta una sorta di attività diffusa sul territorio e nel quotidiano dal momento che le nostre attiviste ed i nostri attivisti quotidianamente accolgono, ricevono, ascoltano, indirizzano e consigliano verso i servizi e le possibilità offerte dall’associazione. Mediamente le attività di accoglienza si occupano di circa 10 persone al mese con bisogni vari che vanno dalla consulenza informativa a persone o famiglie su identità sessuale orientamento affettivo ed identità di genere, oppure alla raccolta di informazioni legate a possibili attività nelle scuole così come sostegno e accompagnamento anche legale di persone transessuali e transgender nelle varie difficoltà o situazioni che si verificano nella vita quotidiana. Ad esempio il nostro comitato si è occupato della possibilità di istituire carriere alias all’interno della Formazione Professionale regionale ed ha raggiunto un significativo livello di avanzamento nella elaborazione di una strategia comune con le istituzioni per garantire alle persone transessuali transgender il diritto all’autodeterminazione e la tutela della propria identità anagrafica.

La legge regionale sull’omofobia è un traguardo o solo un ulteriore step verso un percorso di integrazione ancora lungo?

La legge regionale a contrasto di omofobia e transfobia è una bella opportunità per la nostra comunità e per l’intero territorio di creare un mondo migliore in cui sia possibile tutela ed inclusione di ogni differenza. I due aspetti del testo regionale, che tenta di colmare la mancanza di una legge nazionale, rappresentano i due valori di azione del contrasto alla violenza: da un lato un aspetto di controllo degli episodi di marginalizzazione e discriminazione e dall’altro un atteggiamento proattivo di valorizzazione ed inclusione delle differenze e di diffusione di una cultura dell’accoglienza della persona.

Il percorso di integrazione della comunità lgbtqi all’interno della società civile secondo presupposti di equità e di giustizia purtroppo non appartiene soltanto alla comunità lgbtqi stessa. In una società in cui vige la regola della maggioranza che sia discriminante e marginalizzante verso una minoranza, prima o poi si finisce tutte e tutti in una minoranza.  Che si tratti di provenienza geografica, di condizione sociale o addirittura lavorativa oppure di condizione e conformazione fisica o di salute. La discriminazione è un fenomeno brutale che potenzialmente prima o poi potrebbe toccare tutte e tutti.

Le unioni civili tra le coppie dello stesso sesso sono ormai una realtà consolidata, state riscontrando ancora resistenze in tal senso sul territorio? Come si stanno comportando le amministrazioni comunali? E la società civile ha metabolizzato questa novità?

L’approvazione della legge sulle unioni civili è stata un momento significativo nella storia del nostro paese e del movimento lgbtqi. Anche in questo caso, come In molti casi riguardanti i diritti civili nella nostra nazione, il paese reale era molto più avanti del paese legale. Non vi è stata resistenza alcuna nella società civile rispetto al legittimo bisogno di tutele giuridiche nei confronti delle unioni di persone dello stesso sesso. Le amministrazioni comunali del nostro territorio sono state pronte ad adeguarsi alle disposizioni di legge ed in qualche caso hanno avuto atteggiamenti proattivi di grande disponibilità anche nell’organizzare velocemente i documenti necessari, come nel caso del comune di Trani in cui si è celebrata la prima unione civile della nostra Provincia. Da un punto di vista strettamente sociale e culturale l’unione civile consente a chi nutre ancora diffidenza nei confronti delle persone lgbtqi di organizzare concettualmente gli affetti di gay e lesbiche che si uniscono civilmente entro l’orizzonte di un rito conosciuto. Sul piano strettamente politico per noi l’unione civile è solo un punto di partenza perché in Italia esiste una parola per definire l’unione tra due persone, e questa parola è matrimonio. L’orizzonte delle nostre rivendicazioni è quello del matrimonio egualitario per tutte e tutti, cosi come anche quello delle adozioni per le coppie dello stesso sesso, il tutto considerata anche la mole e la validità  della letteratura scientifica a sostegno della omogenitorialità.

Quali sono gli obiettivi dell’Arcigay Bat per il nuovo anno?

Contestualmente al consolidamento di tutte le attività già presenti sul territorio, il recente bando vinto da Arcigay Bat per costituire la Casa dei diritti  a Barletta ci consentirà di incrementare ulteriormente le attività nella sede provinciale così come nelle altre città del territorio. A Bisceglie proseguirà l’attività di sportello così come le attività di aggregazione che nella nostra città hanno sempre avuto grande successo attirando dall’intera provincia e dalle province vicine persone che condividono il desiderio di trascorrere una serata insieme, sia per ragioni di tipo ricreativo che per eventi di spessore culturale. Il grande impegno del 2018 sarà sicuramente ospitare nella nostra provincia il Puglia Pride che si terrà a Barletta ma vedrà l’intera provincia investita di eventi culturali e politici che, come ogni anno, anticipano la parata finale. Grande attenzione sarà riservata dal comitato alle elezioni amministrative, con un serrato monitoraggio della campagna elettorale, il coinvolgimento di candidate e candidati per rendere il più possibile pubblico e visibile chi sostiene la causa dei diritti civili.