Il Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF di Molfetta, da anni operante anche nella città di Bisceglie, farà parte della nuova “Rete Adriatico-Ionica di coordinamento tra i Centri di Recupero Tartarughe Marine”, meglio conosciuta come Adrionet CRTM.

Una “Rete” che non rappresenterà una minaccia ma una vera e propria speranza per tutte le tartarughe marine che giungono nel Mare Adriatico e nello Ionio per nutrirsi e per deporre le uova.

L’idea di creare una rete tra le varie realtà che si occupano della tutela della tartarughe marine nei nostri mari erano nata lo scorso dicembre a Città Sant’Angelo (Pe) in un convegno nazionale nel quale era emersa la necessità di collaborare per ottimizzare i risultati. La formula scelta è quella del protocollo di intesa, firmato da sei Centri di Recupero Tartarughe Marine che operano nei mari Adriatico e Ionio: “Luigi Cagnolaro” Pescara; Museo di Storia Naturale del Salento Calimera; Rimini/Riccione; Oasi WWF Policoro; Area Marina Protetta di Torre Guaceto; WWF Molfetta.

Oltre ai veri e propri Centri di Recupero la rete ospiterà anche professionisti del settore che saranno coinvolti sul piano scientifico e/o operativo, nelle tematiche connesse al recupero delle tartarughe. Attualmente queste figure rappresentano la Societas Herpetologica Italica, il CNR-IRBIM di Ancona, l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e le università di Bari, Pisa e Foggia.

Tanti ed ambiziosi gli obiettivi di questa nuova realtà: coordinamento e standardizzazione delle modalità e dei protocolli di intervento; condivisione delle esperienze gestionali; regole comuni nella raccolta dei dati con la finalità anche di realizzare studi a più ampio raggio e di maggiore rilievo scientifico; accrescimento della capacità di influenza nei confronti dei decision makers e, analogamente, realizzazione di campagne di informazione rivolte ai cittadini per favorire programmi e iniziative finalizzati alla salvaguardia delle tartarughe e più in generale della biodiversità e delle buone condizioni dei mari Adriatico e Ionio in tutte le loro componenti.

A gestire la rete un Comitato tecnico composto da un rappresentante per ciascun aderente, vi saranno anche un segretariato e un coordinatore-portavoce. Tutti gli incarichi avranno durata annuale e saranno svolti a rotazione dagli aderenti.

Se in passato, quindi, ogni centro operava come realtà a se stante o al massimo collaborava con i centri più vicini, ora la Rete consentirà di ottimizzare i risultati attraverso uno scambio sinergico di informazioni, di buone pratiche e collaborazione concreta in mare e all’interno dei centri. Una svolta epocale: non più competizione ma condivisione nella consapevolezza che insieme si riuscirà a ottenere migliori risultati nell’interesse delle tartarughe e del mare.