A poche ore dalla lettera dell’attuale presidente Ingrosso, è arrivata la risposta ufficiale dell’ex numero uno dei neroazzurro stellati Nicola Canonico che, attraverso un post sul suo profilo personale di facebook, annuncia il suo definitivo addio al ruolo di presidente del Bisceglie Calcio, raccontando tutta la storia di questi ultimi mesi e spiegando le sue motivazioni di questa rinuncia. 

Cari tifosi è giunto il momento che, dopo le dichiarazione di Ingrosso, faccia una po’ di chiarezza su quello che è accaduto in queste ultime ore. Non posso esimermi dal ripercorrere la storia di questi quattro lunghi anni che mi hanno visto spendermi sia sotto l’aspetto economico che fisico per il club neroazzurro stellato. Dopo ben 17 anni ho portato il titolo in D con tre trofei vinti: Coppa Regionale, Coppa Italia e Promozione, allestendo sempre squadre importanti per puntare a vincere; poi, si sa, nel calcio è sempre difficile vincere ma vorrei ricordarvi che, sin da quando ho preso il titolo, mi sono addossato oneri e pesi creati da altri pagando di tasca mia un importo di 54.000,00 euro; quindi il titolo non mi è stato dato gratis ed io in conferenza stampa dichiarai che se avessi lasciato il titolo sportivo, lo avrei dato nelle mani del sindaco; cosa che ho fatto a maggio perché la nomina di Ingrosso mi è stata chiesta sia dal Sindaco che dalla tifoseria biscegliese. Ho lasciato il titolo con crediti e non con debiti come qualcuno dice in giro, a fronte di una debitoria di 52.000,00 circa. Il Comune di Bisceglie ci deve ancora oggi 60.000,00 di cui 30.000,00 per il settore giovanile per la stagione sportiva 2014/2015 e 30.000,00 come prima rata di acconto della convenzione. Ora, ricorderete tutti che in una videointervista, il sindaco si era impegnato a dare il contributo al settore giovanile, chiedendomi di fare una lettera ufficiale al comune; cosa che abbiamo fatto per ben due volte, dichiarando che il problema della cartella esattoriale dell’acqua l’avrebbe risolto; bene, ad oggi, niente di tutto ciò è stato fatto! Quindi, io ho lasciato una società in salute con 8.000,00 di credito e con un parco giocatori importanti; parlo dei ragazzi che, in parte sono stati dati in prestito ed in parte trattenuti a Bisceglie, facendo guadagnare per i giocatori trasferiti e ceduti 5.000,00 euro complessivi che si aggiungono agli 8.000,00 e quindi diventano 13.000,00. Ora mi chiedo quanti presidenti lasciano le società calcistiche senza debiti? A voi la risposta. Continuiamo con la storia: hanno allestito, a loro dire, una squadretta che non costa nulla e che puntava a salvarsi. Mi domando e vi chiedo; una squadra che punta a salvarsi in D, può costare 50.000,00 euro al mese fra costi di gestione, giocatori e staff? A voi la risposta. Per la mia modesta esperienza di 7 anni, posso dirvi che, importi cosi alti per una squadra non possono che farla puntare ai play off o a farle vincere il campionato; ma, ad oggi, il Bisceglie è settimo e quindi fuori dai play off. Mi chiedo, se hanno speso oltre 50.000,00 euro al mese, chi ha garantito questi soldi? La mia domanda è frutto di tanta esperienza in società, dal momento che stanno facendo fallire il club in barba ai tanti tifosi che hanno a cuore le sorti del Bisceglie, non garantendo i soldi per una gestione che ammonta a 500.000,00 euro all’anno! Quindi al duo presidente-direttore va chiesto con chiarezza: di chi è la colpa? Ai giornalisti che leggono, pongo loro questa domanda e non credo che diranno che li ho garantiti io questi soldi  ad agosto, dal momento che ho lasciato il titolo. Dal mese di ottobre sono stato tempestato di telefonate sia dal direttore De Santis (forse Presidente) che da Ingrosso per ritornare a Bisceglie; oltre ai tanti tifosi che mi hanno voluto bene e che mi vogliono bene anche oggi (questa lettera la sto facendo esclusivamente per loro). Andiamo avanti con i fatti; io ho sempre detto che non ero interessato! Non ho mai ricevuto un invito ufficiale sia dalla società che dal sindaco per assistere ad una gara casalinga del Bisceglie dopo tutto quello che ho fatto e, di conseguenza, non si sono mai posto il problema di invitarmi; capisco che sia un fatto di stile. Il Bisceglie calcio ha proclamato la giornata Pro Bisceglie in occasione della gara Bisceglie-Torrecuso vinta dai neroazzurri stellati con il risultato di 3-1 ed io ho contribuito a pagare i biglietti di tribuna alle persone che sono venute con me, per dare il giusto lustro alle casse della società. Da tifoso, non vi nascondo che mi sono emozionato a rimettere piede all’ interno dello stadio Ventura e la cosa più bella é stata quella di essere acclamato a gran voce PRESIDENTE. Mi sono sentito orgoglioso di essere stato il PRESIDENTE del Centenario Biscegliese e nell’ intervallo ho voluto abbracciare i tanti tifosi della gradinata che, durante tutti i 4 anni, mi hanno sempre stimolato ad andare avanti; è stato fantastico vedere la gara dalla gradinata con la gente che mi chiamava da tutte le parti PRESIDENTE. Questa cosa mi ha colpito tantissimo ed avrei voluto dare un contributo economico alla società. Dopo aver chiesto al duo di darmi la documentazione, affinché potessi vedere la massa debitoria del club, l’ho ricevuta dalle mani dal direttore De Santis e, dopo una lunga ed approfondita analisi dei costi, purtroppo ho scoperto che il Bisceglie, nell’arco di appena 4 mesi, ha accumulato un debito di circa 137.000,00 nei confronti di calciatori, staff e gestione (Ristoranti Alberghi ecc…) ed un pregresso di oltre 42.000,00 per la vecchia gestione, per circa 180.000,00 euro complessivi. Nella giornata di martedì fui letteralmente tempestato di chiamate da Ingrosso che voleva parlarmi a tutti i costi; io l’ho ricevuto nella tarda serata e, dopo una valutazione generale, il presidente Ingrosso si era impegnato a coprire i debiti postdati alle liberatorie, quindi, contro il mio principio, dal momento che chiesi che se mi avessero dato le liberatorie ufficiali avrei valutato il da farsi. Ora, vi rifaccio la domanda che mi sono posto: secondo voi, Ingrosso è in grado di coprire il debito di 180.000,00? A voi la risposta. Questa è stata la cosa che mi ha messo in forte difficoltà. In riferimento alle chiamate, gli ho mandato un sms e gli ho detto che l’avrei richiamato. Dal momento che mi occupo di una azienda che lavora su scala nazionale con circa 200 dipendenti, ieri non ho risposto a nessuno perché ero impegnato nel chiudere una gara pubblica; ma, mi ero ripromesso di farlo intorno alle 22.00. Mentre lo stavo per chiamare, ho scoperto il comunicato nel quale prova a mettermi una piazza contro, dopo che questa mi ha sempre amato e mi amerà per quello che ho fatto in questi 4 anni. Non ho mai dichiarato che sarei subentrato e ci siamo lasciati che avrei mandato un mio collaboratore da loro nella mattinata per prendere le quietanze da calciatori, staff e gestionale per avere la documentazione. Non so neanche se i calciatori avrebbero mai firmato liberatorie senza essere pagati, considerando che il credito vantato dal Bisceglie nei confronti del Comune è di 60.000,00 iva compresa, cioè 49.000,00 netti; questo contributo di saldo deve essere liquidato dal comune non prima di maggio e comunque non prima della approvazione di bilancio; soldi che non sono di Ingrosso ma di chi subentra. Ora, farmi moralità sull’attaccamento alla maglia la vedo dura, oppure farmi passare come una persona poco corretta, la vedo allo stesso modo. E’ inevitabile che la mala fede che si è abbattuta su di me, la vedo come un’ offesa che allontana i problemi veri da quelli che hanno contribuito a portare il Bisceglie li dove si trova oggi portando alla fuga di giocatori, dato che loro non si sentono più garantiti da questa società centenaria. Assumetevi le responsabilità del fallimento calcistico riconoscendo di chi sono le vere colpe e non nascondetevi dietro un dito, scaricando le responsabilità a chi ha scritto la storia del Bisceglie Calcio. Voglio precisare, a scanso di equivoci, che non sarò più il Presidente del Bisceglie e quindi invito tutti a non contattarmi per chiedermi questo. Sicuramente rimarrò un tifoso del Bisceglie.”

Con Affetto, Nicola Canonico.

N.B.(tutti i numeri economici che ho dichiarato sono facilmente dimostrabili dalla documentazione a corredo).

La situazione, a questo punto, sembra davvero buia per la gloriosa e centenaria società stellata. A tutto l’ambiente ora, non resta che sperare in una clamorosa svolta che potrebbe risollevare le critiche sorti societarie del Bisceglie Calcio.