Il campionato poche settimane fa ha sancito la retrocessione dalla Serie A Elite per l’Arcadia VerySimple Bisceglie, a breve distanza però ufficializza l’interruzione del rapporto, dopo tre anni, tra il club biscegliese ed il suo indiscusso leader Begona Campana Guerrero

Infortunatasi seriamente ad un polso lo scorso 2 aprile contro il Bellator Ferentum, frattura composta del metacarpo alla mano destra, la spagnola ha saltato la fase decisiva della stagione, “mi spiace non aver potuto aiutare le mie compagne nell’ultima parte della stagione”, esordisce Campana, “quella decisiva per conquistare la meritata salvezza in Serie A d’Élite, sia per l’impegno e sia per quanto dimostrato in campo da tutte noi; era la promessa che ci eravamo fatte nello spogliatoio, era il nostro onorabile obiettivo. E avremmo provato a raggiungerlo in ogni modo, nonostante le avversità”.

Non sarebbe stato solo l’infortunio a tenere lontano dal campo la talentuosa calcettista iberica, ma anche fattori esterni,  “Sono stata allontanata inspiegabilmente dalla rosa, nonostante mi stessi allenando con il gesso al braccio” confessa risentita Campana, “qui in Italia dite che i panni sporchi si lavano in casa, e al momento non è mia intenzione raccontare ora i dettagli, che peraltro sono sufficientemente noti, non è questa la sede e non è questo il modo con cui intendo farmi onore e tenere alti i miei valori e la mia dignità, tanto umana che sportiva. Dico solo che ho tenuto alto il mio impegno dal mio primo minuto di tre anni fa e il campo parla da se, ho seguito le mie compagne dalla tribuna, con dispiacere e rabbia, impotente per non poter essere al loro fianco. Ora voglio solo riposarmi, nel corpo e nella mente, e rigenerarmi da questa stagione “strana” che mi e ci ha lasciato l’amaro in bocca. La grinta, l’agonismo, la passione per questo bellissimo sport non sono qualità barattabili, né puoi spegnerle, e soprattutto non me le ruba nessuno”.

Sintetica ma puntuale la risposta del club che sul proprio profilo facebook dichiara, “Come giustamente ha rimarcato l’atleta, i panni sporchi si lavano in casa, pertanto non renderemo pubbliche le motivazioni che hanno spinto la società a prendere il provvedimento nei confronti della spagnola. Ci limitiamo a dire che la motivazione ovviamente esiste, al contrario, non esiste squadra che si privi di un’atleta per autolesionismo. Un bambino che subisce un provvedimento dal maestro non lo accetterà mai e la classica sua risposta sarà: ma io non ho fatto niente”.