“Molto rumore per nulla”, come avrebbe detto il più grande drammaturgo inglese di tutti i tempi. Il consiglio comunale sul lavoro, tenutosi venerdì 10 aprile, non passerà certo agli annali per essere stato il più proficuo e pregno di novità della storia politica locale. Ricca di botta e risposta, di molte schermaglie politiche intrise di demagogia, la seduta, cominciata con un’ora e mezza di ritardo e apertasi con un minuto di silenzio in memoria di Mauro Di Lecce, ha riservato poche proposte per i cittadini bisognosi di occupazione.

Borse lavoro, tirocini formativi messi in campo dall’amministrazione comunale e istituzione dello sportello di intermediazione del lavoro sono stati gli argomenti cardine dell’intervento di apertura del sindaco Francesco Spina, che ha posto l’accento su quelle che sono state, dal canto suo, le misure prese nell’ambito dell’emergenza occupazionale dal comune di Bisceglie.

Delusa dall’atteggiamento della maggioranza Tonia Spina (Fi): “Bisceglie è la seconda città della Bat per numero di disoccupati e i cittadini maggiormente colpiti sono proprio i giovani dai 16 ai 25 anni. Il consigliere di maggioranza Enzo Di Pierro (Ncd) ha ribadito invece a chiare lettere un concetto già espresso dal sindaco: “I percorsi per l’occupazione devono essere prodotti dallo Stato, il Comune può solo accompagnare certi percorsi ma non può crearli dal nulla”.

È arrivato poi il turno dell’onorevole Francesco Boccia, stupito dalla mancanza di proposte da parte della maggioranza. “Fermo restando che un’amministrazione comunale non possa promettere e dare posti di lavoro (concetto questo condiviso all’unanimità in consiglio, ndr), essa può svolgere attività importanti per arginare il problema, quali ad esempio il ricorso al microcredito di impresa e la promozione sul territorio di bandi nazionali ed europei per l’avvio di attività imprenditoriali”, ha fatto notare il presidente della Commissione bilancio della Camera dei Deputati, puntualizzando che non si possa derubricare il tema del lavoro ad un semplice dibattito.

Pietro Consiglio (Bisceglie Sviluppo) ha criticato il governo nazionale, accusato di cambiare le regole in corsa per gli imprenditori. Per Consiglio è fondamentale creare una rete di imprese locali che possano competere anche nei nuovi contesti internazionali.

Duro e diretto l’intervento di Gianni Casella (Dc) che ha stigmatizzato l’assenza di una precisa relazione da parte dell’amministrazione comunale che facesse il punto sullo stato occupazionale nella nostra città. “Secondo i dati Istat del 2013, Bisceglie ha un tasso di disoccupazione del 52% e in città 8 imprese su 10 chiudono. Per le 40 borse lavoro, 20 alla Camassambiente e 20 al Comune, si sono presentati in 800, pronti a lavorare per tre mesi con uno stipendio di 400 euro, senza versare contributi, segno evidente del disagio che vivono i biscegliesi”. E poi l’esponente dell’opposizione ha affondato “sull’inutilità della seduta di consiglio comunale, che costerà oltre 1500 euro, data l’assenza di proposte e indirizzi della maggioranza” e ha proposto provocatoriamente a tutti i consiglieri di devolvere il gettone di presenza in beneficenza.

Luigi Di Tullio, gruppo misto, ex Pdci, ha chiesto che i giovani vengano messi al corrente dell’esistenza dello sportello di intermediazione del lavoro e ha invitato l’amministrazione a valutare la possibilità di iniziare a studiare forme di evidenza pubblica dove il sindaco metta a disposizione della cittadinanza il patrimonio pubblico, per esempio facendo restare aperti maggiormente i parchi.

Franco Napoletano, presidente del consiglio, è tornato occasionalmente fra i banchi dell’opposizione per sollecitare una maggiore spending review per investire nel lavoro. “In questi anni si è prodotto ma si può fare sempre di più”, ha sottolineato l’esponente del Pdci. “Bisogna rendere ancora più viva questa città per generare possibilità di investimento maggiori”. Anche Napoletano non ha nascosto le aspettative deluse dall’andamento della seduta. “Mi aspettavo qualcosa in più da questo consiglio comunale. Cerchiamo tutti di dare un contributo in questo senso, non bisogna fermarsi al gioco della politica tradizionale”.

Lamentele sul tenore della discussione sono giunte anche da parte di Angelantonio Angarano (Partito Democratico): “Viene fuori un senso di inadeguatezza da questo consiglio comunale. Cominciare a parlare di lavoro senza avere i dati è come iniziare a costruire un palazzo senza le fondamenta”. Il capogruppo PD ha chiesto all’amministrazione comunale dati concreti sul lavoro svolto da enti come GAL e GAC ed in particolare: “Quante attività produttive hanno visto la luce grazie ai fondi captati da queste realtà?” Per Angarano è chiaro che “per agire in maniera concreta sul tema del lavoro ci sarebbe bisogno di uno studio analitico che permetta di individuare il target degli inoccupati e disoccupati locali su cui successivamente predisporre misure non di semplice natura assistenzialistica ma che possano realmente creare occasione di inclusione lavorativa”.

Dopo gli interventi degli esponenti dell’opposizione la parola è stata data alla dottoressa Irene Turturo, responsabile dell’ufficio dell’Ambito Sociale di Zona N.5 Trani-Bisceglie ed attualmente impegnata nello start up dello sportello di intermediazione e di servizi del mercato di lavoro del comune di Bisceglie. Nello specifico la dottoressa ha spiegato come il comune di Bisceglie abbia “già attivato attraverso lo sportello di intermediazione del lavoro molte delle proposte che sono state formulate dall’opposizione. “Il Comune di Bisceglie è uno dei cinque in Puglia a poter contare su uno sportello informativo su microcredito e auto impiego”. L’amministrazione di Bisceglie è una delle pochissime che ha deciso di scommettere sul mercato del lavoro e per farlo ha messo a punto un sistema chiaro e basato su solide regole”. La Turturo ha dichiarato che il comune di Bisceglie si sta candidando per un nuovo “cantiere di cittadinanza” per istituire 18 posti per custodi di beni comuni, lavoratori addetti all’apertura di parchi e musei, proprio come aveva proposto poco prima il consigliere Di Tullio.

Chiosa finale del sindaco, soddisfatto per l’intervento della Turturo: “Il consiglio comunale non è stato inutile, ha fatto capire cosa sta facendo il Comune per favorire l’occupazione. È un bene che si sia fatto questo consiglio perché un giorno, se dai palchi si rivendicherà di avere avuto la ricetta per risolvere il problema occupazionale, risponderemo che dalla maggioranza sono arrivate le idee e i dati concreti, dall’opposizione il nulla”.

Rinviato il secondo punto all’ordine del giorno sulla Casa Divina Provvidenza, che, come richiesto dall’opposizione, sarà discusso con maggiore contezza sulla base di una relazione tecnica che sarà richiesta al commissario straordinario Bartolo Cozzoli.