Nuovo consiglio comunale di Bisceglie subito arenatosi su uno scoglio tecnico per più di tre ore. Il primo punto all’ordine del giorno della massima assise cittadina, riguardante la convalida di consiglieri e sindaco, ha avuto una lunga e complessa trattazione per via di due contestazioni di incompatibilità alla carica arrivate per i consiglieri Spina e Innocenti e per un’altra contestazione di ineleggibilità giunta al consigliere Di Tullio.

A presiedere il lungo inizio di seduta è stato il consigliere anziano, ovvero colui che ha ottenuto il quorum più alto tra voti di lista e preferenze personali, Francesco Spina. In apertura del dibattito sul primo punto il segretario generale Lazzaro ha spiegato che, “il consigliere Spina ha chiesto la cessione del credito pro soluto (il cedente non deve rispondere dell’eventuale inadempienza del debitore. Garantisce solamente dell’esistenza del credito ndr) per una causa avviata nei confronti del comune di Bisceglie. Il consigliere Innocenti ha invece rinunciato al giudizio nei confronti del comune di Bisceglie verso cui aveva mosso causa per una questione riguardante compensi lavorativi. Infine sul consigliere Di Tullio sono state sollevate cause di ineleggibilità derivanti da articoli stampa”.

E’ poi subito intervenuto l’ex sindaco Spina che ha dichiarato, “essendo stato eletto in consiglio comunale ho deciso di cedere un credito quasi certo, ho incassato una somma di 5mila euro a fronte dei 15mila euro spettanti. Il mio avvocato ha anche fatto richiesta di estromissione per me dal giudizio. Quindi fondamentalmente la causa non riguarda più me”. Il rappresentante di Bisceglie Svolta, Giuseppe Losapio, ha poi preso la parola per chiedere direttamente al segretario generale, “quella causa di incompatibilità che ha portato alla decadenza dell’allora sindaco permane tutt’oggi oppure viene meno con la cessione del credito pro soluto? Oppure bisogna tener conto della posizione del consigliere Spina all’interno del processo?”

Da questo punto in poi il dibattito è diventato estremamente tecnico e si è discusso nel merito di giurisprudenza citando anche sentenze della Cassazione. Il consigliere Spina ha rimarcato più volte che, “la cassazione si è espressa e pronunciata tutelando sempre l’eletto”. Il consigliere Di Tullio ha invece specificato come per “sette anni sono stato in consiglio comunale e la mia posizione lavorativa all’interno dell’azienda partecipata del comune era sempre la stessa. Non capisco cosa cambi ora. Io rivesto un ruolo da semplice dipendente e non di amministratore”. Segni di impazienza sono giunti dalle opposizioni e in particolare da Alfonso Russo: “Siamo da un’ora qui a discutere di cose che penso non interessino alla cittadinanza”, e Gianni Casella, “il consiglio comunale non è un processo, cosi come a settembre sono state rispettate le regole per la decadenza che l’allora sindaco Spina ha nei confronti di se stesso bisognerebbe fare la stessa cosa anche ora. Noi non siamo avvocati e non dobbiamo giudicare nessuno. La norma rileva che oggi c’è una lite pendente e non sta a noi decidere se sostanziale o meno”.

Netto il parere di Franco Napoletano che ha dichiarato, “Voglio essere certo che dietro queste disquisizioni non vi sia la volontà di far fuori gli avversari politici, non si possono fare due pesi e due misure. La valutazione del consiglio comunale deve essere uguale sia per il consigliere Spina che per il consigliere Innocenti”. Per quanto riguarda la posizione Di Tullio, Napoletano ha poi proseguito: “La legge dice che il consigliere è ineleggibile se ha funzioni di rappresentanza o gestione del personale. Durante un verbale di accertamento della Polizia Locale il signor Luigi Di Tullio viene identificato come rappresentante della Bisceglie Approdi. Bisogna chiedere al consigliere se ha potere di rappresentanza o no”. Di Tullio ha subito replicato che è stato l’incaricato della Polizia Locale “ad identificarmi come responsabile, io non mi sono mai identificato così perché non lo sono. Il mio contratto dice che sono un impiegato. Bisognerebbe ora capire come mai atti interni come questo siano fuoriusciti, a meno che non ci sia stata richiesta di accesso agli atti la cosa è grave”. E’ giunto poi il primo intervento in consiglio

comunale per il Movimento Cinquestelle con Enzo Amendolagine: “Forse sarebbe stato opportuno inserire nel fascicolo più informazioni su quello su cui stiamo discutendo quest’oggi. Non voglio entrare nelle questioni politiche ma io ho qui un parere che dice esattamente il contrario rispetto alle sentenze che abbiamo sentito sino ad ora. La materia è delicata, quindi è preferibile vi siano approfondimenti, altrimenti ciascuno di noi dovrà votare in che modo? Con quale conoscenza tecnica o giuridica?”.

Appurata la mancanza di una interpretazione uniforme dei vari casi oggetto della discussione il Sindaco Angarano ha dichiarato: “Si tratta di bilanciare due interessi confliggenti ma tutelati egualmente. Il consiglio comunale deve decidere in tutta libertà se assegnare il termine di dieci giorni per approfondire maggiormente le cause di incompatibilità emerse. La legge in casi come questo assegna all’azione popolare di sollevare un caso giuridico e fare ricorso sulla delibera del consiglio comunale. Credo sia più giusto lasciare all’azione popolare questa prerogativa. Ci sono due posizioni egualmente sostenibili. Non credo sia possibile chiedere ad un’amministrazione questa sera sull’estromissione da un giudizio o no. I consiglieri comunali devono scegliere in tutta libertà se tutelare o meno il diritto di elettorato passivo o quello di svolgere il proprio ruolo da consigliere in maniera libera. Mi rimetto quindi alla volontà del consiglio comunale”. Sulla stessa linea del Sindaco anche Napoletano dell’opposizione e Losapio della maggioranza. Di parere diverso Casella che ha dichiarato la propria intenzione di assentarsi dall’aula al momento della votazione per la convalida a consigliere di Francesco Spina.

Si è proceduto quindi alle votazioni di convalida singole, prima per il Sindaco e poi per ciascun consigliere eletto. Alla fine tutte le posizioni dei consiglieri sono state convalidate all’unanimità così come quella del Sindaco. Per Di Tullio e Innocenti la convalida è avvenuta con l’astensione di sei consiglieri: Fata, Amendolagine, Russo, Casella, Baldini e Preziosa. Mentre nel caso di Spina i consiglieri del gruppo Casella hanno abbandonato l’aula come annunciato, tranne Giorgia Preziosa che ha dovuto supplire il ruolo pro tempore di Francesco Spina a Presidente del consiglio comunale perché quest’ultimo ha deciso di non votare per la sua convalida.