“Nell’anniversario della morte di Aldo Moro avvenuta il 9 maggio 1978 ad opera delle Brigate Rosse, vogliamo ricordare il suo pensiero politico, lo statista, il professore e l’uomo. Moro è stato un grande statista nella vita politica di questo Paese, un grande professore universitario amatissimo dai suoi studenti, un grande uomo nella vita quotidiana e familiare”, inizia così la nota redatta da Tommaso Galantino, responsabile del Centro Studi “Aldo Moro” di Bisceglie e da Antonio Todisco, coordinatore del Comitato “Sapere” Italia Viva di Bisceglie.

Rimane attuale il suo pensiero politico soprattutto per la capacità di guardare “non solo al domani ma anche al dopodomani”, in grado di cogliere in anticipo come sarebbe cambiata la società italiana diventando più complessa e necessitando di cambiare il modo di fare politica in modo innovativo, includendo e non escludendo. Cercando perciò il superamento della democrazia bloccata dovuta alla guerra fredda e quindi mirando a una democrazia “dell’alternanza” col pieno riconoscimento tra opposti schieramenti, cercando il dialogo, l’inclusione e non l’esclusione, la collaborazione e la condivisone, con le sue celebri ‘convergenze parallele’. Il tema della “terza fase” è il passaggio decisivo verso la democrazia compiuta, tema a cui ha dedicato la sua vita politica e che si è cruentemente interrotta proprio nei giorni della nuova fase parlamentare”, scrivono Galantino e Todisco.

E concludono: “Oggi vogliamo celebrare, con immutata commozione, il nostro ricordo con le parole di Aldo Moro che Matteo Renzi ha citato a conclusione della giornata fondativa di Italia Viva: ‘Se vogliamo essere presenti, dobbiamo essere per le cose che nascono anche se hanno contorni incerti, e non per le cose che muoiono, anche se vistose e in apparenza utilissime'”.