Non si fanno attendere le reazioni dei consiglieri regionali del territorio all’indomani della discussione in consiglio regionale sulla Casa Divina Provvidenza (leggi qui).

“Oggi in consiglio è andata in scena l’ennesima farsa della politica a danno dei cittadini, lavoratori, ammalati e loro famiglie che  avevano riposto le loro ultime speranze nel senso di responsabilità di chi comodamente siede su queste poltrone”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Grazia Di Bari, che ha aggiunto: “Mentre noi portavoce del M5S ci siamo battuti perché ci fosse un impegno serio da parte della Regione e del Presidente ad acquisire direttamente o attraverso altro soggetto pubblico la proprietà delle strutture, la maggioranza, piegandosi agli ordini del Presidente, ha deciso di emendare l’odg, di fatto snaturandolo e limitandosi ad una richiesta di attenzione sulla vicenda da parte della Giunta e del Presidente”.

“Questa melina”, ha proseguito Grazia di Bari, “ha il solo fine di prolungare un’agonia di un ammalato che da troppo tempo richiede soluzioni e quindi azioni. Infatti, ancora una volta,  i partiti della vecchia politica hanno deciso di abdicare a quelle che sono loro precise responsabilità, decidendo di mettere le due strutture, quella di Bisceglie e Foggia, in mano a privati svendendo di fatto un patrimonio immobiliare oltre che  esperienze e professionalità degli operatori che sono state faticosamente coltivate e accumulate, in vista di un futuro migliore che purtroppo non vedrà mai la luce.  Resta, ovviamente”, ha concluso il consigliere del movimento cinque stelle, “l’amaro in bocca al termine di una ennesima votazione ‘vuota’ che non impegna seriamente la Regione”.

Di diverso tenore le dichiarazioni di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico che è stato proprio il relatore dell’ordine del giorno sottoscritto insieme ad altri dodici colleghi che, se approvato, avrebbe impegnato il presidente Emiliano e gli altri organi regionali a valutare l’opportunità di acquisire la Casa Divina Provvidenza. “Pur essendo convinto che la soluzione migliore sarebbe stata quella di rendere pubblica la Casa Divina Provvidenza, dopo aver ascoltato le argomentazioni e le motivazioni del presidente Emiliano e, soprattutto, le sue garanzie sul mantenimento dei livelli assistenziali e di tutti i posti di lavoro, ho ritenuto opportuno approvare l’ordine del giorno emendato”, ha commentato Mennea. “Questo per me ha rappresentato una grande garanzia perché quello che ci preme è proprio tutelare i livelli assistenziali e i lavoratori. Riconosco che vi siano importanti ragioni di equilibrio economico-finanziario che impediscono l’acquisto della struttura da parte della Regione ma d’altro canto è molto confortante sapere che Emiliano seguirà in prima persona la vicenda, chiedendo anche l’intervento del Governo qualora non dovessero pervenire offerte da parte di privati”, ha concluso il consigliere regionale del Pd.