Ancora un successo per Scena84, la rassegna di teatro, musica e danza del teatro “Don Sturzo”. Domenica 10 gennaio la Compagnia Teatro delle Onde ha divertito e fatto riflettere il pubblico mettendo in scena una rivisitazione scenica della grande opera dello spagnolo Miguel de Cervantes “Don Chisciotte”, intitolata però “Chisciò”, che è il nomignolo con cui viene definito il protagonista, un uomo moderno considerato “anomalo”.

Il “moderno” Don Chisciotte, accompagnato dal suo fedele scudiero Sancio Panza e dalla bella e semplice Dulcinea del Toboso, soprannominata Pasquina, vuole evadere dal mondo dei suoi giorni, in cui le relazioni sono per lo più virtuali e tutti sono concentrati sulle nuove tecnologie. Per farlo torna indietro nel tempo, al diciassettesimo secolo che è quello dei cavalieri e dei poemi epico-cavallereschi, come, appunto, “Don Chisciotte”, in cui vengono raccontate le avventure del noto cavaliere errante, che si trova a combattere contro mostri e giganti frutto della sua immaginazione. Hanno avuto grande importanza anche i costumi, che in parte hanno richiamato l’epoca spagnola degli hidalgos, la scenografia, quattro grandi sagome rappresentanti la figura femminile, semplice ma, allo stesso tempo, significativa, ha richiamato, quindi, la donna, elemento su cui si basa l’intera rassegna, e gli oggetti di scena, interessanti, buffi ma essenziali.

Lo spettacolo ha entusiasmato e fatto viaggiare gli spettatori dal periodo seicentesco, in cui Cervantes ha scritto e ambientato l’opera, sino al ventunesimo secolo, l’epoca virtuale, fondata sui social network, sul materialismo e sulle apparenze, in cui tutti gli uomini devono essere uguali, conformandosi alla mentalità moderna. I pochi “chisciò”, invece, oggi sono considerati anomali e vengono facilmente estraniati dalla società.