11755224_478238245674702_9125929184902235814_nUna performance teatrale suggestiva che condurrà lo spettatore con estrema sensibilità a toccare con mano alcuni aspetti del complesso fenomeno migratorio, una realtà che ci riguarda sempre più da vicino e che vede a tal proposito il susseguirsi di numerosi episodi, numerosi viaggi della speranza, spesso terminati tragicamente al largo delle nostre coste.

Sarà l’accogliente pineta del circolo dell’Arci Open Source, sito in via Ruvo 127 ad ospitare per la prima volta a Bisceglie l’attore e griot sengalese Mohamed Ba con il suo spettacolo “Il riscatto”, giovedì 30 luglio alle ore 21, per il secondo appuntamento promosso dal circolo mirato a promuovere arte e interculturalità attraverso ospiti di territori geograficamente lontani dai nostri.

Tanti gli interrogativi che suggerirà e che condurranno ad un’attenta ed inevitabile riflessione.

«Negli ultimi anni stiamo assistendo a quella che chiameremmo la nuova apocalisse, che poi così nuova non è, e la storia ce lo conferma. Migliaia di persone migrano dalle proprie terre in cerca di un approdo sicuro. E’ di attualità il fenomeno migratorio che sta interessando l’Italia e un po’ tutta l’Europa. A riguardo ci siamo posti due interrogativi: la nostra condizione di perenne crisi e precarietà, può realisticamente essere generata dall’arrivo nella nostra Terra di donne e uomini pronti a morire pur di migliorare la propria condizione di vita? Non sarebbe più normale pensare che a generare il tutto sia un sistema globale economico che pur di tutelare gli interessi delle oligarchie e dei poteri forti riesce a far soccombere gli interessi della collettività?».

Mohamed Ba invita in questo spettacolo ad una rilettura del nostro essere, ad una apertura e ad uno sguardo più acuto, più riflessivo e meno radicale nei confronti di chi cerca e spera di ricominciare, di poter guardare al futuro e di poter sognare, ancora.

«Nascere e crescere nel sud del mondo, coltivare l’idea ingenua, intollerabile, indegna di gente moderna, che il mondo è nostra patria comune e che, prima che la morte ci accolga tutti, secondo le credenze e i riti di ognuno, la terra che calpestiamo è di noi tutti. E così è il mare che la avvolge e il cielo che ci disseta capricciosamente…».

Ingresso riservato ai possessori di tessera Arci
Contributo spettacolo: 5 euro