Cinque anni appaganti, di risultati soddisfacenti, ma con lo spirito di chi intende fare sempre di più per i meno fortunati.gruppo festa recuperiamoci

Sono stati festeggiati i primi cinque anni del progetto “RecuperiAMOci – Ridiamo vita al cibo” assieme a tutti i responsabili, alle autorità religiose e istituzionali che ben conoscono la realtà ideata e creata da Rufina Di Modugno.

Sabato 14 febbraio, presso la sede di Via Prof. V. Caputi, dopo la santa Messa presso la parrocchia di san Lorenzo, si è vissuto un momento conviviale per celebrare il primo lustro di “RecuperiAMOci”.

taglio torta recuperiamociLa messa è stata celebrata dall’arcivescovo Monsignor Giovan Battista Picchierri. Hanno preso parte ai festeggiamenti il vicesindaco Vittorio Fata, l’assessore ai servizi sociali Doriana Stoico, l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Valente, il consigliere comunale Enzo Di Pierro.

Alcuni numeri dell’attività nel 2014:
sono state recuperate e distribuite circa 7688 tonnellate di cibo;
il progetto accoglie in media 70 famiglie al giorno (per lo più italiane, in cui il capofamiglia ha perso il lavoro, o donne separate con figli);
ogni mese ci sono 5 new entry.

Ma nel corso degli anni quest’attività è stata affiancata da altri servizi, tra cui il doposcuola gratuito per minori di scuola primaria e secondaria, ospitato dall’Istituto San Vincenzo, in via De Gasperi, e supportato dal volontariato vincenziano. Sono 15 i ragazzi che usufruiscono del sostegno scolastico grazie al tempo dedicato dall’eterogeneo team di volontarie.

Importante anche lo sportello “Informa lavoro”, il quale fornisce a chi cerca occupazione le giuste conoscenze per la stesura del curriculum vitae, l’auto-promozione, la ricerca attiva, tentando di incrociare domanda e offerta anche attraverso una bacheca di annunci presente nella sede del centro.

“RecuperiAMOci – Ridiamo vita al cibo” vuole essere qualcosa in più del semplice sostegno materiale. Grazie a chi quotidianamente si impegna per questa causa – tra volontari, fornitori, istituzioni e partner – le famiglie vengono accompagnate in un percorso umano e personale: «Non basta consegnare ogni sera la busta piena di alimenti – ha sottolineato la presidente, Rufina Di Modugno – La povertà è un fantasma che si nasconde nelle abitudini quotidiane, nello stile di vita. Per scacciarla dobbiamo instaurare relazioni umane solide, essere punto di riferimento, investire anche sull’educazione e sul lavoro. Queste sono le basi su costruiremo il nostro futuro».