“Grande sconcerto e tanta tristezza tra gli operatori Caritas in questo inizio del 2020!”, parte così il messaggio giuntoci dalla Caritas cittadina in seguito a un furto subito dalla realtà socio-culturale.

I locali della struttura di via Prof. Mauro Terlizzi che ospitano l’Emporio eco-solidale, RecuperiAmoci  e la Sartoria sociale “Storie&stoffe” sono in questi giorni chiusi al pubblico, per un doveroso riposo dei volontari, ma i locali dove si tengono attività laboratoriali, stamattina 3 gennaio, erano stati prenotati dagli Scout, che sempre affiancano la Caritas durante le raccolte alimentari, per un loro ritiro spirituale”, scrino i referenti.

“Tonio L’Erario, uno degli operatori addetti all’apertura della struttura, alle 8,15 ha avuto una amara sorpresa: la porta di accesso ad un magazzino merci, protetta da una grata metallica, era stata parzialmente divelta  e tagliata da una tronchese. Dal magazzino sono stati sottratti venti scatoloni contenenti un migliaio di capi d’abbigliamento da uomo, nuovi ma fallati, parte dei capi donati alla Caritas da una ditta di abbigliamento nell’agosto del 2019, dal  valore commerciale di circa 900 euro. Sono state sottratte anche due testiere di letti in ottone presenti nel magazzino“, proseguono dalla Caritas cittadina.

“Non è il primo furto che si verifica nella struttura sprovvista di videocamere di videosorveglianza e di sistema di allarme“, evidenziano, “Un paio di mesi fa proprio dalla Sartoria sociale erano stati rubati un asse da stiro ed un ferro da stiro appena comprati; inoltre erano state divelte anche le grondaie in rame”.

I due portoni di accesso e i due cancelli erano stati chiusi e non presentano segni di effrazione. I cinque biscegliesi in emergenza abitativa che al momento trovano ospitalità nella struttura (quattro nei locali dell’ex- convento ed uno nei locali dell’ex-Asl) non hanno sentito nulla. Presumibilmente il furto aggravato da scasso è avvenuto tra la mezzanotte e le prime luci dell’alba”.

“E’ vero che la struttura è ubicata in un quartiere periferico nel quale atti vandalici e furti sono accaduti spesso, ma gli operatori Caritas si chiedono come sia possibile che venga presa di mira un’attività benefica che tanto si prodiga a favore degli ultimi, che si basa sul lavoro di tanti volontari, che offrono servizi ed ascolto a chi ha bisogno, e che vengano sottratti materiali donati e messi a disposizione di gente che ne ha necessità”, continuano i responsabili.

I carabinieri della locale Tenenza, presso i quali è stata fatta regolare denunzia, hanno mostrato interesse a conoscere i nomi dei frequentatori della struttura e dei servizi che essa offre e sono già all’opera per indagare e risalire ai possibili artefici dell’atto criminoso. Ci si interroga sulle cause di questi atti malavitosi: sono frutto di indigenza? Di malessere e disagio sociale? Di mancanza di senso civico?”, si chiedono.

E in conclusione: “Pur amareggiati e perplessi, tutti gli operatori Caritas non si lasciano scoraggiare e continueranno con maggiore lena la loro azione di portare sollievo a persone in difficoltà“.